Della rendicontazione e di altri demoni

Ehi, siete di nuovo qui?
Ah, già, volete il vostro caffè.
Con tutto il trambusto delle ultime settimane siamo rimasti con la testa per aria, ci stavamo persin montando la testa. Con tutti gli scrittori che sono passati di qua, voglio dire…
Però adesso torniamo a fare  il bar serio.
Per dire, io ho trovato in giro una notizia che mi sembra perfetta da servire con il primo caffè della giornata.

Non so quanti di voi sanno che esiste una roba, in editoria, la rendicontazione. Ecco, dal poco che ho capito io, che sono una barista ignorante, la rendicontazione è il conteggio del venduto, quando tu sei un autore che pubblica con editore di quelli seri, e da lì ti calcolano il diritto d’autore. Poi, siccome abbiamo stabilito che io sono una barista ignorante, mi venite a correggere, appena vi accorgete che ho detto una castroneria.
Ecco, pare che questa della rendicontazione sia una roba un po’ oscura, almeno è quello che leggo in giro da autori che si lamentano perché non riescono a capire quanto hanno venduto e di conseguenza quanto gli spetta di diritti

E c’è pure di peggio, in giro.

Sentite che cos’è capitato a questo autore, che ha pubblicato con un paio di editori, uno piuttosto rinomato, tra noi ignoranti che però qualcosa di editoria sappiamo, e l’altro noto a me che sono una beatlemaniaca e mi compro tutto quello che pubblicano sui Fab Four:

(oh, la sua pagina è pubblica e accessibile a tutti. Ho potuto condividerla pure sul mio profilo, eh. Se non vi fidate, qui c’è il link)

Allora, a me questo autore, non so perché, piace. Mi piacciono quelli che se gli succede una cosa del genere, che l’editore o chiunque altro non rispetta le clausole di un contratto, prendono e dicono ‘ah sì? E allora sai che faccio? Io non ti faccio più guadagnare un euro che sia uno dai miei libri e li regalo! TIÈ!’.
Non è solo una questione di soldi, è di amor proprio. Uno scatto di orgoglio.
Beh, io agli scatti di orgoglio voglio bene.
Mi fanno simpatia. Come quelli che mettono le loro cose a disposizione gratis.

E insomma, a parte che adesso scriverò all’autore pure per sapere se la cosa ha avuto effetto e la Castelvecchi e l’Arcana hanno recepito il messaggio, oltre che per chiedergli se mi manda i PDF, vorrei sapere da voi che magari avete pubblicato con piccoli editori, qualcosa su questa storia della rendicontazione.
Magari a qualcuno dei nostri avventori interessa sapere come funziona.

Ah, potete dirci qualcosa pure se siete editori e ne sapete di più, eh.
Non è che vi censuriamo o vi mettiamo il guttalax nel caffè, se siete editori.

Mo, Tarlo, chiudi l’armadietto dei medicinali che ho detto niente guttalax. Scusatelo, è un burlone.

Allora?
Quanto zucchero nel caffè?