Vladimir Putin plaude alla conferma di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti d’America: il leader russo ha inviato un telegramma di felicitazioni al suo omologo americano per congratularsi per la vittoria elettorale alle Presidenziali, in cui ha posto in evidenza i risultati raggiunti dalle relazioni russo-americane negli ultimi quattro anni. Putin, invitando Obama in Russia per il 2013 (invito al quale il presidente Usa ha subito risposto positivamente) ha espresso inoltre l’auspicio di una ulteriore cooperazione tra i due Paesi sia sull’agenda dei lavori bilaterale sia su tematiche di crisi che riguardano le varie aree del mondo, Siria in primis. “Felice per la rielezione di Obama” si è detto il premier Dmitrij Medvedev, che durante la sua presidenza, oltre ad apporre una storica firma sul Trattato START 2, aveva sviluppato con il presidente Usa un solido rapporto di amicizia, culminato nell’ormai famoso “vertice dell’hamburger“, così ribattezzato per il pranzo di lavoro tenuto in una paninoteca di Washington nel 2010. “Mi fa piacere che non sia diventato presidente uno che considera la Russia il principale nemico degli Usa”, ha aggiunto Medvedev, riferendosi ad una (poco felice) dichiarazione rilasciata in campagna elettorale da Mitt Romney.
Obama e Medvedev pranzano in un fast food
Se il dialogo Mosca-Washington sarà improntato nei prossimi quattro anni all’insegna dell’equità, dei reciproci benefici e del rispetto, “siamo pronti ad arrivare fin dove l’Amministrazione Obama sarà pronta ad arrivare”, è il commento, da diplomatico di razza, del ministro degli Esteri Lavrov, che attende ora di conoscere chi diventerà la sua controparte per i prossimi quattro anni, dal momento che l’attuale Segretario di Stato Hillary Clinton ha già annunciato che lascerà il suo incarico. Una mossa prevedibile, che prelude ad un approccio nei confronti di Mosca con toni più da colomba che da falco, tipici della battagliera ex First Lady specie negli ultimi mesi, in occasione della rielezione di Putin, ma anche sul caso Pussy Riot e sulla Siria.
Scarso l’entusiasmo mostrato invece dalle principali forze d’opposizione russe. Il comunista Zjuganov esprime indifferenza per la rielezione di Obama, in quanto ritiene i Democratici e i Repubblicani identici in politica estera, mentre il nazionalista Zhirinovskij prevede che Obama, non dovendo correre per un terzo mandato, passerà i prossimi quattro anni a girare per il mondo senza curarsi dei problemi del suo Paese, non essendo capace di risolverli.