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Barbara Berlusconi contro il padre Silvio? Tutta colpa delle toghe rosse e dei giornalisti

Creato il 21 dicembre 2010 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

Barbara Berlusconi contro il padre Silvio? Tutta colpa delle toghe rosse e dei giornalisti
Berlusconi forse strepiterà che sua figlia Barbara è stata traviata dalla magistratura – che ovviamente è tutta rossa e quindi collusa con la sinistra -, altrimenti non avrebbe mai parlato come invece ha parlato.

Barbara Berlusconi pur considerando straordinaria la vita politica del padre si dice dispiaciuta che le vicende personali abbiano avuto influenza anche sul suo ruolo pubblico e non solo sulla sfera privata. Per giunta Barbara farebbe il tifo per Matteo Rienzi, esponente del Pd che ha vinto la sfida per Palazzo Vecchio e che  potrebbe diventare  leader trascinante del centrosinistra. Barbara Berlusconi commenta: “Mi è sembrata una persona che vuole davvero cambiare le cose. Da lui mi sentirei rappresentata. Credo che ad avvicinarci non siano le idee politiche ma la stessa cultura generazionale”.

Barbara Berlusconi si confessa a Giovanni Audiffredi per finire sulle colonne di Vanity Fair.

Circa gli scandali sessuali sul padre, in particolare su Ruby Rubacuori: “Penso che quelle che mio padre chiama pubblicamente ‘debolezze’ abbiano inciso sulla sua vita privata, ma anche sulla vita politica”. Avverte però di non avere “la sfera di cristallo” per poter avanzare previsioni sul futuro. Non nasconde tuttavia d’essere amareggiata: “Sono vicende che mi hanno amareggiato. E faccio fatica a rispondere serenamente. Vorrei che una lettrice provasse a mettersi nei miei panni. E’ ovvio che non sono d’accordo con un certo tipo di condotta, ma devo anche credere alle verità di mio padre. Il mio dispiacere a volte diventa più forte perché non credo che Silvio Berlusconi premier meriti certi trattamenti. Ha fatto molto e bene per il Paese, si è speso con passione, con orgoglio, e ha conquistato importanti obiettivi. Ma molto si sarebbe potuto evitare se non avesse trascurato l’idea che tutti siamo vulnerabili. E che certi comportamenti possono rendere le cose inutilmente più fragili. Sarebbe ingiusto se della sua straordinaria vita politica si ricordasse solo questa stagione”.

Ed ancora: “A volte mi è capitato di non essere in sintonia con il pensiero e le azioni politiche di Silvio Berlusconi, non per questo sono una cattiva figlia, e non per questo amo meno mio padre. Ho per lui, e per i suoi molteplici successi, grande ammirazione, ma mi riservo di avere un approccio intellettualmente critico alla vita. Diversamente, sarei una persona da poco, e non avrei saputo sfruttare al meglio le tante opportunità che mio padre e la mia famiglia mi hanno dato. Poter distinguere la politica dalla vita privata è un privilegio che ho come figlia e che Berlusconi ha come padre, ma non come politico. Di questo resto convinta”.

La giovane Barbara attacca poi Mara Carfagna che di recente ha definito Alessandra Mussolini come una vaiassa: “La cosa più grave è che trovi il coraggio di lagnarsi. A volte bisogna avere il pudore di tacere. Se si sente discriminata lei, che dai Telegatti è diventata ministro, la cosa assume dimensioni ancora più grottesche… vedere certe signorine girare in auto blu non fa bene all’immagine del Paese, perché davvero si fatica a coglierne i meriti”. E puntualizza che se è vero Berlusconi ha fatto un Parlamento di showgirls e veline, bisogna non dimenticare “che sono gli italiani che le hanno votate”: “La democrazia propone delle scelte, poi si chiede il consenso. E non mi pare che Berlusconi abbia un problema di consenso. Certo, non voglio eludere così il problema, credo che siano state fatte valutazioni superficiali, e che queste abbiano sminuito la classe politica nel suo complesso”.

Si può dire che Barbara Berlusconi sia contro il padre Silvio? Se sì, allora la colpa è tutta delle toghe rosse e dei giornalisti, che il nostro amatissimo premier farebbe bene a riprendere subitissimo non con una ma con due forti tirate d’orecchi per poi subito conclamare la dittatura delle showgirls senza più paraventi né falsi pudori.


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