Milano pomeriggio dal barbiere. E già qui dobbiamo fare i conti con una triste realtà: i barbieri non esistono più, esistono i parrucchieri e non tutti ti fanno la barba e se tu chiedi di sfoltire le basette o la nazarena, loro ti dicono che quello “è fare la barba” e quindi avrà un costo in più sul taglio e lo shampoo. Vale a dire: mi rado la testa a zero e se ho le basette lunghe, e non voglio “fare la barba”, mi restano lunghe, facendomi sembrare un russo di un’altra epoca, alla faccia del canone estetico di armonia che dovrebbe risiedere nei cuori di chi fa questo mestiere.
Come non detto, dettagli! Andiamo avanti. Ci fanno accomodare con salamelecchi falsi come i padri fondatori con i pellerossa al loro arrivo nelle Americhe in un ambiente pieno di musica di dubbia qualità e televisioni giganti con donne che si dimenano su macchinoni colorati.
Finalmente è il nostro turno. Si danno le indicazioni sulle preferenze e il “barbiere” arriva con tutto l’occorrente: forbici, pettine, rasoio (intercambiabile, visto che con le nuove leggi il mano libera è stato bandito) et similia.
Ci mettiamo comodi e lui, prende la macchinetta elettrica, il rasoio regolabile e comincia il suo lavoro su barba, baffi e capelli. Cosa?! E le forbici? Semplice, per ripulire qua e là e per arrotondare le sporgenze.
Tempo occorso: 15 minuti. Costo: 35 euro. Animo: deluso.
Dov’è tutta la cura e la maestria che un tempo facevano di un barbiere per uomo (oramai sono solo unisex), un “bravo” barbiere? Dov’è la quarantina di minuti che occorreva (e occorre) per un taglio degno di questo nome?!
Certo , ci sono ancora rispettabili professionisti, ma trovarli è davvero difficile e annoso.
Aggiungete poi che l’addetto al taglio vi da elegantemente del “tu” senza richiesta e che si mette a sghignazzare e a monologare sulle ultime trovate dei politici nostrani e avrete il quadro del nostro pomeriggio mentre voi avete voglia di ritirarvi in un monastero
Meglio tornare alla testa rasata e al fai da te?
Buona scelta
IBD