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Bari/ L’Assessore Maugeri. “Nessun rischio per i randagi de canile comunale”.

Creato il 22 agosto 2013 da Antonio Conte
Assessore all'Ambiente e Tutela dei diritti degli animali del Comune di Bari Maria Maugeri.

Assessore all’Ambiente e Tutela dei diritti degli animali del Comune di Bari Maria Maugeri.

Nessuno dei randagi ospiti del canile comunale rischia di rimanere senza cibo. Lo afferma l’assessore all’Ambiente e Tutela dei diritti degli animali Maria Maugeri in risposta all’ennesimo infondato allarme lanciato alla stampa da Anna Dalfino, presidente dell’associazione ACA.

“È opportuno ribadire che il benessere dei cani randagi, compresi quelli ospitati nella struttura di viale dei Fiordalisi sotto la cura dell’ACA, è oggetto di costante attenzione da parte di questa amministrazione. Ciò avviene anche attraverso il periodico riconoscimento di contributi che consentono alle associazioni impegnate sul territorio di assicurare le necessarie cure agli animali assistiti.

In particolare l’ultima tranche di tali contributi in favore dell’ACA risale a circa un mese fa, mentre un ulteriore provvedimento, che ha appena acquisito il visto dalla Ragioneria comunale, riconosce all’associazione un acconto di circa 8.000 euro che saranno effettivamente disponibili entro dieci giorni.

È anche il caso di precisare che gli uffici comunali hanno comunque contattato informalmente il fornitore dei mangimi, rassicurandolo della disponibilità, a brevissimo termine, dei nuovi fondi in favore dell’associazione. Il fornitore, dal canto suo, non ha manifestato alcuna difficoltà nel garantire la prosecuzione della fornitura.

D’altra parte, proprio per evitare che si verifichino condizioni di criticità nella cura degli animali, l’assessorato ha invitato da tempo tutte le associazioni, inclusa l’ACA, a rappresentare eventuali difficoltà. Nel caso in cui si verifichino criticità, infatti, il Comune è pronto ad assicurare direttamente il proprio intervento – ad esempio per la fornitura di cibo, presìdi antiparassitari e quant’altro – decurtando le spese sostenute dall’importo dei contributi da riconoscersi.

Peraltro a maggio scorso l’associazione ACA ha rifiutato l’intervento diretto del Comune, scegliendo di rimanere in attesa dei contributi economici, e anche nella circostanza odierna la presidente dell’associazione non ha richiesto in alcun modo al Comune la fornitura diretta di mangime, preferendo lanciare un accorato appello alla stampa. Dunque permettetemi di domandarmi per quale ragione l’ACA continui a scegliere il metodo della contrapposizione potendo contare sulla piena disponibilità di un amministrazione impegnata nel perseguire il medesimo obiettivo di cura e tutela del benessere degli animali”.


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