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Bari, mai più cemento su Punta Perotti

Creato il 21 dicembre 2013 da Makinsud

Punta PerottiSul territorio di Punta Perotti non sarà più possibile costruire. A deciderlo è una delibera approvata dalla Giunta comunale di Bari.
Il provvedimento è scaturito dalla necessità di adeguare il piano regolatore generale al piano paesaggistico regionale: un documento della Regione Puglia che si pone come obiettivo quello di salvaguardare e valorizzare le risorse territoriali e paesaggistiche che vieta le nuove costruzioni nei pressi di lame e coste (ad eccezione di quelle già in fase di realizzazione).
“Abbiamo concluso un iter richiesto per legge – spiega l’assessore all’Urbanistica, Elio Sannicandro – e saremo già pronti a recepire le nuove prescrizioni regionali del Pptr”.

Così, là dove sorgeva il cosiddetto “ecomostro” di Punta Perotti (un complesso immobiliare abbattuto nel febbraio del 2006), non si potranno più realizzare palazzoni a uso residenziale, anche perché la distanza che separa la linea demaniale dalla costa è di appena 200 metri. Le altre aree interessate riguardano la zona di Torre Canosa , tra il vecchio canalone e il lido “Il trullo”.
Il prossimo passo sarà ora quello di far passare la delibera al vaglio del consiglio comunale per poter poi essere trasmessa in maniera ufficiale alla Regione Puglia.

Intanto, la giunta ha portato a termine un altro compito: ha definito la mappatura degli edifici considerati “insostituibili” quelli cioè che non possono essere demoliti in virtù del già citato vincolo paesaggistico. La mappatura comprende ora la fascia del quartiere Libertà che da corso Italia e via Quintino Sella va fino a via Nicolai e via Brigata Bari.
Permane però un problema: perché se all’interno dei quartieri Murat e Madonnella si possono ritrovare edifici storici e di architettura contemporanea, altrettanto non si può dire per il Libertà, un quartiere degradato e di pessima qualità.  ”Con questa mappatura completa – spiega Sannicandro – garantiamo interventi di tutela mirata a carico di immobili con un chiaro interesse storico-artistico e una identità accertata. Ma il vincolo paesaggistico diffuso che insiste sui tre quartieri continua ad essere vessatorio e soffocante. Va allentato a favore dei cittadini e delle attività commerciali”.


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