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Bari-Milan: presentazione tattica della gara

Creato il 05 novembre 2010 da Gianclint

-L’importanza di “attaccare la partita”-

Il Milan deve ritrovare se stesso in campionato nel momento più difficile del Bari delle ultime stagioni: tanti fattori hanno determinato il calo nella resa della squadra di Mister Ventura, non ultimo il diradarsi dell’”effetto sorpresa” del passato torneo.

L’ambiente, certamente carico, non credo si affiderà “solo” al fattore campo, a quello “nervoso”… piuttosto alla concentrazione, all’applicare l’organizzazione di gioco che ha fatto del Bari una vera “piccola/grande perla” del nostro calcio.

Fra le tante, la caratteristica che più suscita la mia personale ammirazione nei confronti dell’undici bianco-rosso è la ricerca della “giocata sempre”, atteggiamento che ha fatto di certo le fortune della squadra fino a questo avvio difficile di stagione -condito pure da una qualche spolverata di sfortuna-

Non ho mai ritenuto Bonucci e Ranocchia fondamentali nel gioco complessivo di Ventura: troppo strutturato per subordinarsi a due soli interpreti seppur qualitativi. Inseriti in altro contesto tattico, i due brillano certo meno che l’anno scorso -conoscenti juventini e genoani ci confermano-

Oltre che le due ali,  i due mediani posti qualche metro davanti alla difesa rappresentano lo snodo tattico per la squadra Barese: svolgendo, come spesso capita agli interpreti del ruolo, un lavoro “invisibile”, quanto determinante.

Travi portanti per tenere in equilibrio il 4.2.4. biancorosso, han funzione di “guastatori” con incursioni centrali, volte poi ad innescare le fasce scoperte in azione offensiva, e di primi difensori aggiunti in quella difensiva, accompagnando sempre i due centrali di riferimento lasciandogli il minor numero di palle libere da gestire.

Bari-Milan: presentazione tattica della gara

L'esterno del lato forte -10- è "chiuso" nella giocata, scarica indietro sull'inserimento del mediano che apre poi il gioco per l'esterno opposto (per maggior chiarezza cc contro non in figura)

Una delle caratteristiche più evidenti del Bari è quella di ricercare con continuità impressionante la rifinitura laterale sul lato opposto: se infatti un’azione si sviluppa sulla fascia destra, 90 su 100 questa porterà al tiro l’ala offensiva del lato debole.

Vediamo in figura una soluzione adottata dalla squadra di Ventura negli ultimi 16 m.: oltre all’inserimento di 8,  fondamentale il primo movimento di 7 (a) che prima taglia sotto, facendosi seguire dal terzino, per poi riallargarsi a ricevere (freccia gialla su b): gli automatismi perfetti, per velocità di esecuzione e sincronia dei movimenti, fa di questa giocata una soluzione offensiva spesso micidiale.

Questo aspetto che accenno mal si sposa di certo con la nostra strutturazione: il Milan per caratteristiche e modulo tende “a perdersi” l’uomo sul lato debole; il centrocampo a tre, se la squadra avversaria porta sopra 5 uomini, andrà in inferiorità numerica: da qui la necessità al sacrificio di almeno uno degli attaccanti in alcune fasi della gara, stare corti per portare “naturalmente” anche i nostri attaccanti esterni a coprire il proprio lato.

Sono portato a credere che il Milan dovrà principalmente preoccuparsi di giocare la sua propria gara, non certo aspettare l’avversario: il Bari è maestro nel saper ripartire negli spazi e nel crearseli pure ad avversario schierato, se questo “resta basso”. Con T.Silva e Nesta in campo SI DOVRA’ pretendere di osservare una squadra corta in campo con la partecipazione, nel far questo, della prima punta, come già detto altre volte, che dovrà “dar la senzazione di poter attaccare sempre la profondità” senza per questo allungare l’11 irragionevolmente.

I nostri terzini, se portati a ripetutamente l’1 Vs 1 contro le loro ali, andranno “sotto”, ed il nostro principale obbiettivo non potrà essere quello di raddoppiare SEMPRE i loro esterni con i nostri di centrocampo -scoprendo spazi in mezzo per il cambio lato dei mediani e finire presto in debito d’ossigeno-, quanto piuttosto quello di togliere “tempo e spazio” a chi “da il LA” alla giocata…

Mandare a vuoto il giro palla già nella loro metà campo pressando singolarmente il portatore, possibilmente con una punta, e accorciando in mezzo, per “coprire” la presa visiva della giocata; accorciare il campo portando la linea alta sulla loro costruzione; far perdere loro fiducia mettendo le punte in fuori gioco: questi sono alcuni aspetti che mi sento di portare all’attezione degli amici del Milan Night.

In linea generale, è il Milan che dovrà fare la gara: contrapporre una gara tecnica ad una fisica e non ripetere l’errore fatto con la Juve quindi -che ci ha portato a combattere su un terreno non nostro-. Segnare un gol per primi potrebbe determinare lo svolgimento della partita, infatti: togliere subito la carica psicologica all’avversario, non permettendogli di fare la gara che aveva preparato, minarne le certezze di gioco… con le nostre qualità: la tecnica e l’imprevedibilità in campo dei nostri interpreti migliori.

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