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Bari sotterranea, tesori che meritano lustro

Creato il 30 giugno 2014 da Makinsud

Negli ultimi tempi, diverse città stanno tentando di valorizzare i propri tesori sotterranei, fatti di pietre antiche, cunicoli che raccontano storie lontane e che testimoniano il passato ormai trascorso. Tra queste, anche la città di Bari è pronta ad una vera e propria battaglia per custodire e valorizzare il suo tesoro, antico ben quattromila anni. I ruderi della Bari sotterranea vanno dal 1800 a.c., piena Età del Bronzo, all’età peuceta (VI sec. a. C), fino all’età imperiale (II sec. a.C. al II sec. d.C.). Si prosegue, poi, con resti risalenti all’epopea bizantina (anno Mille), alla Bari medievale (XII-XIII secolo) fino ai nostri giorni. Le pietre raccontano tanto, dunque, e ogni strato testimonia il tempo trascorso e narra storie che la città di Bari ha vissuto in prima persona, sempre lì protesa tra Occidente e Oriente, da quella Regione Balcanica da cui la separa solo il tratto di Mar Adriatico. Un insieme di tesori, un intreccio di stradine, Chiese e reperti di cui, però, ben poco appare adeguatamente valorizzato. Il percorso itinerante nella Bari sotterranea e antica racchiude in sé lo splendido Palazzo Simi, di epoca cinquecentesca, e costruito sui resti di una chiesa Bizantina. Lì le pietre parlano di strati diversi, di epoche diverse: romano e bizantino, e poi ancora toscano. All’interno si può ammirare anche un forno medievale, funzionante fino agli anni cinquanta e poi ricostruito.

Bari sotterranea

Nel giro della Bari sotterranea e antica, poi, è impossibile non considerare Santa Maria del Buonconsiglio. Proprio qui è avvenuta da parte degli archeologi Nino Lavermicocca e Francesca Radina un importante scoperta: nell’abside sono stati rinvenuti i resti di una capanna dell’Età del Bronzo, che risulta essere il nucleo insediativo più antico della città. Una scoperta fondamentale, decisiva per ricostruire la storia più antica di Bari. Una scoperta che, però, merita di essere valorizzata a dovere, con un’adeguata segnalazione dei diversi siti che, ad oggi, appaiono “anonimi”, senza neppure un cartello che li indichi a dovere. L’amministrazione comunale, in questo, risulta essere colpevole anche in virtù dell’importanza che tali tesori potrebbero rappresentare dal punto di vista dell’interesse turistico ed artistico. Per ora, per poter visitare i tesori della Bari antica e sotterranea è necessario rivolgersi alle associazioni che offrono il servizio di “guida”.

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