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Johnny Boz, ex star del rock’n’roll, viene trovato assassinato nel suo letto, lo trova la cameriera, l’uomo è completamente nudo e sembra aver avuto un rapporto sessuale prima di morire, la principale sospettata è la scrittrice Catherine Tramell.
Interpretata da Sharon Stone, che grazie a questo ruolo diviene una diva di fama internazionale, Catherine è una donna furba e perversa, una dark lady che sa giocare bene le sue carte, il motivo per cui è sospettata è che scrive romanzi i cui delitti, si compiono nella vita reale, Nick (Michael Douglas) è un detective che più che seguire il fiuto investigativo mette il naso sotto la gonna delle donne, e da perfetta dark lady, Catherine gioca a sedurre il detective.
Il suo è un gioco al gatto col topo, che inizia e non finisce più, ed è legatissimo a ciò che scrive la protagonista, e la sua realtà, in un continuo incastro tra realtà e finzione, dove non si capisce dove comincia l’uno e finisce l’altro, e questo incastrerà Nick che sarà come un burattino nelle sue mani, in una parola riesce a tenerlo per le palle grazie al suo fascino seduttivo in cui lui non riesce a resistere, la tensione erotica tra i due è palpabile, si può toccare, si può assaporare, ma è un gioco più grande di lui, ed è un gioco appetitoso, allettante, in cui è impossibile non giocare, ma il detective fiuta la sua preda, gioca con lei, e crede di domarla, ma in realtà è lei che doma lui.
Paul Veroheven è un regista che sa giocare bene sulla trama, e a proposito della trama, è scritta da Joe Eszterhas, che grazie a questo film diviene uno degli sceneggiatori più richiesti e pagati di quegli anni, ma diciamoci la verità, Basic Instinct è un film che gioca molto sull’ambiguità, prima di tutto sull’ambiguità sessuale, dei ruoli, e del sesso, perché quello che si vede è o meglio era all’epoca del sesso piuttosto spinto per i tempi, dimenticate l’erotismo patinato di altri film che allora andavano di moda, qui viene mostrato parecchio, anche se non tocca mai punte ardite, ma resta un piatto piuttosto piccante al punto giusto per far scoppiare lo scandalo e rendere la pellicola appetibile per il pubblico, bellissima la fotografia, curata da De Bont, che diventerà regista di altrettanti blockbuster come Speed, e Twister. La colonna sonora è firmata da Jerry Goldsmith ed è bellissima, e ricalca fedelmente lo stato d’animo dei protagonisti.
Il bello di Basic Instinct non è scoprire l’assassino, perché lo si intuisce già alle prime scene, il bello di Basic Instinct è il gioco tra la dark lady e il poliziotto, il sapere se riuscirà a capire il colpevole o la colpevole in questo caso, e se lei riuscirà a farla franca o meno, lei è come un ragno che tesse la sua tela, e che avvolgerà tutti quanti una volta terminato il gioco. D'altronde il suo libro durante il film praticamente si stava scrivendo da solo, è la sospensione di incredulità, di cui lei parla in macchina prima dell’interrogatorio in cui c’è la famosissima scena dell’accavallamento di gambe senza slip, quando si inventa qualcosa deve risultare credibile, e lei è abilissima a tessere la sua trama, che Nick non riuscirà a capire la verità.
In realtà Basic Instinct più che un ottimo film è un film molto furbo, che sa giocare senza imbarazzi le carte della provocazione e del giallo, centrando in pieno il suo obiettivo principale, che non è affatto quello di acciuffare l’assassino, ma scoprire fino a che punto arriva il gioco di Catherine.
Michael Douglas con questo ruolo dimostra di essere un ottimo mestierante, ma è Sharon Stone, che con il suo personaggio riesce a centrare appieno il successo di un film, che se sarebbe stato interpretato da un'altra attrice non avrebbe avuto lo stesso impatto sul pubblico, Catherine è un personaggio scritto e cucito addosso a Sharon Stone, che poi cercherà sempre di uscirne interpretando ruoli variegati nell’arco della sua carriera.
In conclusione, se amate in thriller con una sana dose di erotismo allora Basic Instinct fa per voi, è comunque più un oggetto di culto soprattutto per i fans della diva, che sarà poi sminuito da una seconda parte piuttosto anonima senza il fervore di questa pellicola.
ArwenLynch
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