Basilica paleocristiana ritrovata a Torino: scoperta con gli scavi per la sede Lavazza

Creato il 02 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Modernità e antichità si fondono ancora una volta, nel modo più improbabile. A Torino, in via Bologna sarà costruita la nuova sede della Lavazza, la “Nuvola verde” ideata dall’architetto Cino Zucchi, sull’area dell’ex azienda Enel. Tuttavia, i lavori al cantiere sono stati presto interrotti, con lo stupore degli addetti.
Infatti, proprio in quel punto giaceva, e giace, un eccezionale ritrovamento per la città di Torino: i resti di una basilica paleocristiana. Secondo la sovrintendente Egle Micheletto, “Si tratta di un ritrovamento eccezionale per Torino, rinvenuto oltre tutto a 800 metri dal centro della città.” È infatti anche interessante la zona del ritrovamento, in quanto all’epoca della basilica, risalente probabilmente al III – IV secolo, l’attuale via Boogna non era compresa nella cinta muraria della città. La ditta Lavazza, a seguito delle trattative con Sovrintendenza dei Beni Archeologici e il Comune di Torino, ha deciso di salvaguardare e rendere pubblici i reperti ritrovati, rendendoli visibili al pubblico al completamento dei lavori. La basilica paleocristiana potrebbe essere stata eretta su un mausoleo, uno dei tanti che nel III secolo erano presenti nella zona. Infatti, i ritrovamenti sono composti da una necropoli risalente al III secolo d.C., probabilmente la parte più antica; i piccoli mausolei di cui sopra, invece, risalirebbero al IV secolo d.C., e sarebbero dedicati a personaggi cristiani. Come accennato, la basilica sarebbe stata eretta proprio su uno di questi mausolei.
A rendere la notizia ancora più straordinaria è la rarità di simili ritrovamenti. Infatti, sempre secondo Micheletto: “A Torino c’è poca documentazione su quell’epoca e sono pochi i ritrovamenti di resti paleocristiani; questo è il terzo nucleo di quel periodo riscontrato a Torino. Gli altri sono il complesso dei tre edifici religiosi nell’area del Duomo e quello delle chiese dedicate ai santi Solutore, Avventore e Ottavio, nell’area della Cittadella.”
Proprio per questo l’azienda si è impegnata a far sì che la valorizzazione e la conoscenza dei ritrovamenti sia massima, rendendoli visitabili, anche se la Lavazza sarà costretta a rinunciare ad alcune delle strutture previste; Paolo Corradini, direttore del progetto, lo conferma: “Il nostro obiettivo non è solo quello di realizzare il nuovo quartier generale. Si sta realizzando una trasformazione urbana e sociale del quartiere e integreremo questa scoperta al meglio. Sapevamo che la zona era a rischio archeologico.”


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