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Basta battute

Creato il 15 novembre 2012 da Antonio_montanari

Non farà più battute, il presidente del Consiglio professor Mario Monti: lo ha promesso in un'intervista a Federico Fubini del CorSera. Si è giustificato: era "abituato a parlare davanti ad un pubblico più limitato e spesso anglosassone, dove la battuta e l'ironia sono elementi essenziali". Un Paese come l'Italia, ci permettiamo di aggiungere, di battute in questi ultimi anni ne ha sentite troppe. Molti ne pagano le conseguenze, altri ne godono ancora i benefici.
Una volta una ragazza parlò per strada a Berlusconi del lavoro che manca, e si ebbe in risposta un consiglio da vecchia zia ottocentesca: cercare un marito ricco. Ad un processo milanese che lo riguarda, sfilano oggi delle signorine, dette Olgettine dal nome della via in cui sono ospitate. In cambio di nulla, continuano a ricevere da lui 2.500 euro al mese.
Sabato 10 novembre, accanto alla loro storia, sui quotidiani c'erano in rilievo altre due notizie, le tasse che Obama minaccia ai ricchi, e le dimissioni del capo della Cia. Al quale l'Fbi ha fatto pagare il disastro di Bengasi (dove l'11 settembre scorso fu ucciso l'ambasciatore Usa in Libia), sotto le mentite spoglie di una vicenda sessuale. Che indigna e fa dimenticare i veri problemi.
La notizia più vergognosa di sabato 10 era quella sullo scandalo al reparto di cardiologia del Policlinico di Modena, con l'arresto di nove medici specialisti. Ogni battuta anglosassone sul fatto, sarebbe oscena. Tranne quella che sottolineasse come la storiaccia italiana sembra ispirata ad un modello americano della sanità che vuole arricchire i privati e far morire i poveri. Obama, osserva Massimo Mucchetti sempre sul CorSera, ha compreso che lo Stato può portare libertà se cura "la bimba di Chicago con la leucemia ma senza i soldi per la polizza", facendo sparire un sistema sanitario "disumano e insensato".
Da noi Monti vuol chiudere molti ospedali. Per i quali sino all'altro ieri sono stati spesi tanti bei nostri soldini. Al governo ha risposto in proposito il presidente della Repubblica: il servizio sanitario del 1978 è una conquista per il progresso del Paese, voluta da tutte le forze politiche. La salvaguardia di questa conquista dev'essere compatibile con la "selezione e riduzione" della spesa pubblica. Ovvero, occhio a come si agisce. Per fare una battuta speriamo anglosassone, è meglio un letto d'ospedale in più che un letto d'albergo per i politici di Parlamento o Regioni che ricevono ricchi rimborsi spese. [Anno XXXI, n. 1103]

Antonio Montanari
(c) RIPRODUZIONE RISERVATA
"il Ponte", settimanale, n. 41, 18.11.2012, Rimini


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