La notizia ferale va sempre anticipata con una meno drammatica, per attenuare lo choc ed evitare ulteriori lutti. Così è anche per un responso clinico o altre ‘brutte notizie’. Insomma per evitare il classico ‘colpo’ o lo svenimento senza paracadute (sofà o sedia). Ecco, lo stillicidio dei dati economici negativi che arrivano sulla mancanza di ripresa dell’Italia ha assunto questa caratteristica (o strategia comunicativa): prepararci dolcemente al peggio. E non trasformarci in gufi.
Sembra di essere tornati a Berlusconi e Tremonti, coi “ristoranti pieni” e ai “siamo messi meno peggio degli altri, coi conti in ordine”. E con le interviste tv e cartacee a getto continuo su ogni dove, estero e isole comprese. Caro Renzi, rottamatore e sprinter politico bravo a sollecitarci tutti al cambio di passo, adesso che si fa? Ci entusiasmiamo per il ‘nuovo’ Senato e aspettiamo di angosciarci nuovamente per lo spread? Meno ciarle, altrimenti perfino quel ciarlatano di Grillo finirà per non avere tutti i torti ( e l’unica ripresa sarà la sua). Gian Paolo Vitale