“Basta tagli ai Comuni”, il M5S invita tutti i sindaci a sottoscrivere la propria mozione

Creato il 23 aprile 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ stato aggiunto, oggi, un accordo tra i comuni per la ripartizione dei tagli previsti. Nel frattempo il M5S con una lettera ha invitato tutti i sindaci d’Italia a sottoscrivere la mozione per impedire i tagli ai Comuni.

(epochtimes.it)

L’accordo fra i comuni per la ripartizione dei tagli previsti. “C’e un accordo condiviso tra le Città metropolitane per una diversa rimodulazione dei 27 milioni di euro di taglio per ridurre l’impatto dello stesso sulle città di Roma, Napoli e Firenze”, ha annunciato il presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine della riunione del coordinamento Anci Città metropolitane. “C’erano riserve da parte di alcune città – ha riferito Fassino – ma oggi l’Anci ha dato una dimostrazione di coesione e solidarietà importante. Ora analoga disponibilità ce l’aspettiamo dal governo, per arrivare ad un accordo nel corso della prossima settimana che si concluda con la decisione politica di varare il decreto enti locali in tempo utile per la chiusura dei bilanci”.

Questa mattina, però, il Movimento 5 Stelle ha invitato tutti i sindaci d’Italia a sottoscrivere la mozione per impedire i tagli ai Comuni. Possono farlo tutti i primi cittadini d’Italia per dare più forza alla proposta grillina arrivata oggi alla Camera.

Ecco la lettera indirizzata ai sindaci, pubblicata su “Il Blog di Beppe Grillo“.

“Caro Sindaco,
fino a un certo punto si poteva parlare di giusta esigenza di tagliare gli sprechi e le spese improduttive. Ma adesso, hai ragione, la misura è colma. Da qualche anno è partito un massacro sistematico, un’opera di smantellamento che il governo attuale sta portando a compimento.
Il M5S conosce bene il valore del tuo ruolo di collegamento tra le istituzioni e i cittadini. Ma soprattutto apprezza il lavoro quotidiano sui problemi veri della gente e la difesa dei diritti dei più deboli.
Negli ultimi anni, i governi centrali, nell’operare tagli per contenere la spesa pubblica, hanno di fatto strangolato l’economia degli enti locali. E’ molto facile e demagogico vantarsi di ridurre la pressione fiscale ridimensionando i trasferimenti agli enti territoriali, ma con l’ultima Legge di Stabilità l’esecutivo in carica ha fatto carne da macello dei bilanci comunali, compromettendo persino le spese essenziali per il welfare e le fasce sociali più deboli.
Nei 5 anni appena trascorsi, e lo sai bene, i Comuni hanno visto ridursi le proprie risorse disponibili per la spesa corrente di oltre il 20 per cento e adesso sono a rischio i servizi primari.
In più pesa l’incertezza di regole fiscali che mutano ogni anno. Ciò rende pressoché impossibile strutturare una programmazione pluriennale seria e chiudere persino il bilancio preventivo entro la data prevista dalla legge, ovvero il 31 dicembre.

Il MoVimento 5 Stelle ha presentato in Parlamento una mozione, a prima firma Luigi Di Maio, che sarà discussa la prossima settimana e che impegna questo governo di ciarlatani a:
1) ripristinare integralmente i trasferimenti tagliati con la Legge di Stabilità per l’anno 2015;
2) non effettuare ulteriori riduzioni negli anni futuri, almeno finché lo sforzo delle amministrazioni centrali non sarà proporzionato a quello degli enti locali;
3) garantire in ogni caso, anche agli enti locali in dissesto, i trasferimenti necessari all’espletamento dei servizi sociali essenziali;
4) garantire agli enti locali i tempi necessari per una programmazione stabile e seria;
5) non ridurre i trasferimenti a disposizione degli enti locali nell’esercizio in corso e a non assumere iniziative per la modifica delle norme sulla fiscalità locale.

Caro Primo Cittadino, sicuri della tua sensibilità, ti invitiamo nel frattempo ad adottare e approvare i contenuti di questa mozione attraverso l’organo rappresentativo del tuo Comune. Qualcuno dei tuoi colleghi lo ha già fatto.
Ci piacerebbe, inoltre, che tu potessi presenziare in aula, alla Camera dei deputati, nel giorno in cui la mozione M5S arriverà al voto”.


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