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“Bastardi senza amore” di Simona Sparaco

Da Vivianap @vpicchiarelli

978-88-541-1737-2Svevo Romano è il classico uomo che nessuna donna vorrebbe mai incontrare sul proprio cammino: di bell’aspetto, narcisista, super impegnato, pieno di amici playboy con cui passare le serate sniffando cocaina e cercando di ingannare quella sotterranea sensazione di languore e apatia che sembra permeare ogni attimo. Finché un giorno, all’improvviso, tutto cambia: per un assurdo gioco della mente, la sua percezione del tempo non è più la stessa. Svevo ha l’impressione che le ore si perdano in una folle corsa, spazzando via ogni cosa, tranne le sensazioni che gli regala lo sguardo di una donna. Quando Svevo è con lei, il tempo di colpo riprende il suo normale ritmo, la vita riacquista significato. Un’occasione offerta dal destino in un romanzo romantico e sensuale, per capire come tutto il tempo vissuto senza amore sia soltanto tempo sprecato.

Cocaina, sesso sfrenato, agende scandite da ritmi ossessivi e concitati, questa è la vita di Svevo Romano, giovane manager rampante: una corsa contro il tempo. Già, il Tempo, il Tu al quale il protagonista si rivolge, disperato, quando questo gli giocherà un brutto scherzo, liquefacendosi e distorcendosi,quelli che per Svevo sono cinque minuti per gli altri sono un’ora, le persone intorno a lui invecchiano come in un incubo, e la sua auto sportiva tirata a lucido diventa un ricettacolo di polvere e graffi. Il suo mondo, dunque, subisce un’accelerazione improvvisa che gli fa mettere a rischio tutto quello per il quale ha creduto e lottato.

Sarà lo sguardo di Isabelle, donna incontrata per caso mentre si sta imbarcando su un aereo per raggiungere la sua amante a Parigi, che lo salverà da quel tempo che non gli concede più una tregua, e da un’esistenza priva di significato.

In sua compagnia, infatti, il mondo sembra rallentare come per incanto e la vita acquistare tutto un altro sapore, tanto da fargli capire che, una vita vissuta senza amore, è soltanto tempo sprecato.

Una favola, a tratti inquietante, in cui chi, come me, lavora a ritmi talvolta impossibili, vorrebbe non riconoscersi. Eppure, è necessario fermarsi a riflettere prima che il tempo veramente fugga oltre modo…


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