L’inizio della nuova generazione di console, ma già poco prima, è stato contraddistinto abbastanza dal fenomeno “Remastered”, pratiche commerciali più o meno degne, a seconda dei casi, che influenzano inevitabilmente quella sensazione di “nuovo” che dovrebbe giocoforza prevalere. Qualcosa di paragonabile lo abbiamo però anche nella categoria indie, dove però le riproposizioni sono frutto di motivazioni ben diverse, come esclusive temporali o possibilità di pubblicazione su una o l’altra console nonché semplici accordi tra le parti. Un nuovo esempio è Bastion, il gioco di ruolo action con visuale dall’alto e primo titolo della talentuosa Supergiant Games, approdato nell’estate 2011 su Xbox 360 come parte del programma Summer of Arcade, poi su PC, in seguito su Apple Store e pronto a sbarcare da domani anche su PS4. Al prezzo di 14,99 euro, con una piccola scontistica durante la prima settimana, potrete recuperare se ancora non ne avete avuto modo una delle produzioni indipendenti più interessanti viste in passato, con il supporto al Cross-Buy (e possibilmente al Cross-Save). Sì perché il porting di Bastion è previsto anche per PS Vita, ancora senza una data ufficiale, affidato ai ragazzi di BlitWorks a cui è già stato affidato il passaggio di Fez e Spelunky sulle piattaforme PlayStation.
Eroe nonché protagonista di Bastion è The Kid, un bambino senza una delineata identità, risvegliatosi da un lungo sonno centenario, con la consapevolezza che il mondo di Caelondia è sul orlo dell’eclissi finale e indovinate un po’, toccherà a lui salvarlo. Se la storia non può erigersi per originalità e trovate particolari, scorre comunque dritta e lineare fino al termine. A dire il vero una novità piuttosto interessante la si può trovare proprio tra i risvolti della trama e risiede in una voce guida che taglierà completamente le scene d’intermezzo e i vari dialoghi tra personaggi. Come un narratore che racconta una fiaba, la voce guida si aggraverà dell’arduo compito di accompagnarvi attraverso l’ignoto, narrando senza mai stancare le vostre gesta in tempo reale, tra creature selvagge e pericolosi boss, pronti a tutto pur di fermarvi. Una cosa è certa se Bastion sarà ricordato negli annali per una cosa sola, sarà per la narrazione sublime. Era dai tempi del primo Portal che il successo di un gioco era stato così strettamente legato al suo dialogo stellare e la voce recitante. Bastion oltre al mitico narratore non si ferma qui, e come titolo per Xbox Live Arcade, offre anche una storia decente, ma semplice al contempo, che scava in una vasta gamma di “problemi”, che vanno dal razzismo, all’amicizia e la continua ricerca dell’ identità perduta da parte del protagonista. La cosa più eclatante e che lo fa in un modo che è sorprendentemente sottile rispetto ai media più moderni, mai prepotente e mai irriverente e come detto prima, corre spedita fino al termine.
Certo, tutto è racchiuso in una serie di quest abbastanza lineari, ma il succo della novità si intravede subito dal primo livello, con il paesaggio che si creerà completamente sotto i vostri piedi. Infatti man mano che The Kid si muoverà per l’ambientazione, l’iniziale vuoto verrà progressivamente sostituito dallo scenario vero e proprio, rivelando bellissimi sentieri, paesaggi e negozi per gli acquisti. Oltre all’eterno girovagare per numerosi livelli, il ragazzo centenario potrà dilettarsi con varie armi e abilità, acquistabili tramite negozi o ritrovabili all’interno del mondo di Caelondia. Tra le varie armi come è consuetudine per un buon action-GdR potremo trovare una vasta quantità di articoli, che vanno da un possente martello ad una lancia appuntita o una veloce e tagliente katana, senza lesinare tipologie di armi a distanza come un arco, una carabina, una doppia pistole e quant’altro, oltre ad un impenetrabile scudo, concludendo con un colpo speciale da assegnare ad esse. In base alle vostre esigenze potrete equipaggiare due armi alla volta, e una singola abilità, che automaticamente andranno a sistemarsi in un tasto per l’attacco di massa, uno per quello a distanza, ed infine sul grilletto per l’uso della mossa speciale che può essere legata anche a una singola arma in uso, al costo di un tonico. Ogni volta che salirete di livello si sbloccherà un ulteriore slot di potenziamento, dove sarà possibile posizionare uno spirito che ci consegna un bonus passivo, che per esempio, permetterà di trasportare più pozioni di salute, dare più “continue” dopo la morte (di base ce n’è uno) o rendere The Kid più resistente ai danni e così via.
NESSUNA PAURA, NEMMENO DEGLI IDOLILa moneta corrente di Bastion si presenta al quanto utile, in quanto permette di acquistare tutti gli oggetti che vi siete persi nel bel mezzo dell’avventura al negozio degli Oggetti Smarriti. Tale mercato metterà a vostra disposizione peculiari oggetti come dei ricostituenti per la salute, aggiornamenti artigianali e i tanto chiacchierati Idoli. Questi ultimi in Bastion sono una specie di versione dei teschi di Halo. Infatti attivando un idolo sarà possibile aumentare la difficoltà del gioco in vari modi diversi e ottenere bonus XP, potenziando i nemici in vari modi, dalla velocità alla resistenza fino alla forza. Anche se la storia principale si aggira sulle cinque-sei ore circa, la longevità risulta comunque buona, dando la possibilità di affrontare numerose sfide secondarie. Per esempio, ogni arma ha il proprio livello di sfida, dove il vostro compito sarà quello di elaborare il metodo migliore e la soluzione più concreta per portare a termine l’obiettivo richiesto ed agguantare l’agognato potenziamento. In più, oltre alle varie sotto quest, si aggiungono anche le back-story dei personaggi principali e anche se non si distaccano molto dalla storia principale, il loro completamento viene premiato pesantemente con l’esperienza e la moneta, quindi vale sicuramente la pena passarci del tempo per potenziare il nostro personaggio.
Nulla è perfetto, e una delle critiche più costruttive che potremo muovere al titolo di Supergiant Games è la sua incredibile facilità. Anche se il sistema idolo vi permetterà di personalizzare completamente il livello di difficoltà, in pochi troveranno pane per i propri denti. Infatti anche se ai livelli più alti, affrontare determinati boss vi costerà qualche vita, non troverete niente che non sarete in grado di risolvere con facilità, indipendentemente dal livello e dagli idoli attivati. Insieme ad un troppo semplice livello di difficoltà si aggiungono anche le cadute libere e le morti (quasi) indolori che affronterete nei paesaggi che si creano davanti a voi, rendendo difficile capire se si sta camminando su una piattaforma o cadendo nell’abisso, portandovi dopo alcune ore inevitabilmente ad una certa frustrazione, rovinando il superbo flusso con cui scorre l’intera produzione.
Se avete già visto il trailer gameplay a fondo recensione, sarete più che consapevoli del modo in cui saranno costruiti i livelli intorno a voi e delle colorate piattaforme galleggianti che si contrastano con la percezione di ciò che dovrebbe essere simile ad un carcere. Il variegato mondo dipinto a mano di Caelondia e la superba qualità dello stile mixato in cel-shading con cui è stato disegnato Bastion, richiamano una sola parola: arte. Dopo aver già elogiato ad inizio recensione la narrazione del gioco, manca la colonna sonora, che a conti fatti risulta un vero gioiello costituito da un variegato mix di elettronica, rumori ambientali e stili di musica country, integrandosi perfettamente con tutto il resto del gioco.