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Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas – Il ragazzo e il mare

Da Videogiochi @ZGiochi
di Giorgio "Trex" Tiretti

Guardando al mercato mobile, molte volte non si prendono in considerazione i diversi titoli di spessore considerando anche il loro atipico sistema di controlli che, il più delle volte, non viene mai indicato come adatto ad ogni esperienza videoludica. Proprio Oceanhorn è uno di quei titoli di maggior spessore del mercato mobile grazie all’incredibile impegno che i suoi sviluppatori hanno riposto nel realizzare quella che è stata per tempo un’esclusiva dei dispositivi iOS. Cornfox & Bros. forti del successo del proprio titolo hanno quindi deciso di fare un passo in avanti e hanno realizzato la versione PC del proprio gioco che prende il nome di Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas che è possibile acquistare tramite Steam.

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Ragazzi, si salpa

In un mondo fatto completamente da isole ci sono tre emblemi che regolano l’equilibrio di tutto ciò che lo popola. Ad un tratto un’entità oscura decide di voler entrare in possesso dell’Oceanhorn, una fortezza vivente, con lo scopo di conquistare, come nel più classico dei casi, il controllo su tutte le isole. Il nostro eroe, dopo aver visto il proprio padre partire alla volta dello scontro contro quest’entità, viene a conoscenza che il suo destino è quello di seguire le orme paterne e di imbarcarsi in una meravigliosa avventura alla ricerca dei tre emblemi sacri e degli oggetti che gli possono permettere di fronteggiare la minaccia. La trama raccontata dai ragazzi di Cornfox & Bros. è semplice ma allo stesso tempo ricca di sfaccettature che rendono Oceanhorn un’opera narrativa davvero sublime. Nel corso dell’avventura, infatti, si potranno scoprire diversi segreti e aneddoti sul mondo che ci circonda e ogni elemento, seppur casuale, ha una ben specifica collocazione all’interno dell’universo narrativo realizzato per questo gioco. Inoltre c’è anche da considerare che non è stato imposto nessun obbligo di esplorazione e tutto ciò che è possibile fare in Oceanhorn e tutto ciò che viene messo a disposizione gradualmente è liberamente visitabile, naturalmente dopo aver raccolto anche l’oggetto che può aprire la strada come accade tipicamente nella saga di The Legend of Zelda. Proprio parlando di ciò che accomuna la saga appena citata e Oceanhorn, è naturale accostarlo a The Wind Waker, infatti gli elementi in comune sono davvero molti ma è anche piacevole notare come Cornfox & Bros. abbia voluto dare quel tocco personale a tutto ciò che caratterizzerà il titolo.

L’avventura di Oceanhorn si svolge all’interno di un agglomerato di isole che sono esplorabili grazie all’ausilio di un’apposita nave che ci permetterà di aprire la mappa del mondo e scoprire quali luoghi sono visitabili. Una volta selezionata l’isola le fasi di movimento saranno completamente automatizzate e il nostro scopo, dopo aver raccolto il cannone, sarà semplicemente quello di eliminare gli eventuali ostacoli e nemici che si pareranno tra noi e la propria destinazione. Se nelle prime fasi di gioco questa esplorazione potrebbe risultare abbastanza monotona e forse anche pesante da portare avanti, successivamente gli elementi da cui difendersi e da distruggere cominceranno ad aumentare, di pari passo anche la nostra attenzione, altrimenti il rischio di affondare è dietro l’angolo. Una volta che si attracca si può cominciare ad esplorare liberamente tutti gli ambienti che caratterizzano l’isola in questione. È possibile passare per i villaggi dove intrattenersi con gli abitanti chiacchierando con loro e apprendendo eventualmente qualche informazione importante per completare la missione del momento o, magari, entrare in possesso di qualche oggetto particolare come chiavi o dispositivi in grado di mettere in moto meccanismi che daranno accesso al dungeon. Questi sotterranei ci accoglieranno con tantissimi nemici da affrontare e soprattutto enigmi da risolvere che si concluderanno come sempre con uno scontro contro il boss finale di turno che permetterà di ottenere i tanti agognati oggetti chiave del momento. La conformazione dei dungeon è stata molto ben studiata da parte degli sviluppatori e risultano essere molto ben caratterizzati, differenti l’uno dall’altro. Se nelle prime ore di gioco tutto potrebbe filare liscio come l’olio, con il proseguimento dell’avventura invece, la curva di difficoltà nell’esplorazione dei dungeon e soprattutto nella risoluzione degli enigmi inizierà ad alzarsi esponenzialmente, mettendo a dura prova l’ingegno del giocatore che, il più delle volte si può trovare nella situazione di non comprendere che la soluzione più semplice è quella giusta. Infatti dove si può pensare che bisogna effettuare movimenti molto complessi e soprattutto impegnativi, potremo scoprire che sarebbe bastato anche il lancio di una semplice bomba.

Ma l’esplorazione e gli enigmi non sono gli unici elementi del gameplay di Oceanhorn dato che bisognerà anche affrontare diversi nemici grazie all’ausilio di spada e scudo, con tanti altri oggetti e armi che si possono trovare durante l’avventura. Se gli scontri con i nemici che si trovano nei dungeon sono quell’elemento disturbatore in grado di debilitare la salute del protagonista, per quanto concerne le boss battle bisogna sottolineare che, purtroppo, queste rappresentano forse l’elemento di maggior disappunto. Le prime battaglie contro i boss dei dungeon e quelli che si potranno incontrare lungo il cammino normalmente non saranno caratterizzate da un grande livello di sfida e solo nelle battute finali del gioco possiamo incontrare qualche scontro più impegnativo soprattutto quello che riguarderà il boss finale.

Gli sviluppatori di Oceanhorn, in questa versione PC, hanno implementato due tipi di sistema di comandi. Il primo tramite la classica combinazione da tastiera mentre il secondo tramite un controller. Nella nostra esperienza di gioco abbiamo potuto provare ambedue i sistemi e possiamo certamente dire che la loro implementazione è stata davvero ben studiata e tutto risulta molto fluido tra le proprie mani in ambedue le combinazioni. Come si può vedere nella parte alta della schermata di gioco, si avranno a disposizione due tasti adibiti sempre a spada e scudo, uno per le azioni come la selezione degli oggetti, l’attivazione di interruttori, mentre il terzo sarà assegnabile ad uno degli oggetti che abbiamo nel nostro inventario.

Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas dal punto di vista puramente stilistico è un’opera sublime grazie ad una realizzazione grafica e sonora davvero da urlo. Ogni ambientazione è ricca di dettagli e colpisce l’occhio del giocatore per gli incredibili colori e cura che gli sviluppatori hanno saputo dedicare a questo titolo. Non sarà difficile restare assolutamente incantati dal cielo che è possibile ammirare durante l’esplorazione in barca o addirittura restare incantati dalle foreste verdi. Anche il dungeon più cupo lascia dentro di noi tantissime emozioni che solo pochi titoli riescono a fare. Questo anche grazie ai brani saggiamente inseriti all’interno della produzione che accompagnano ogni singola azione del giocatore in modo magistrale senza mai risultare pesanti o fuori luogo.

Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas – Il ragazzo e il mare


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