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Batman: Arkham Origins Blackgate – Deluxe Edition | Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 09/04/2014

Cover Batman: Arkham Origins Blackgate - Deluxe Edition

PC - PS3 - Wii U - Xbox 360 Pegi 16 TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Armature Studio

Produttore: Warner Bros. Interactive Entertainment

Distributore: Warner Bros

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 1

Data di uscita: 01/04/2014

VISITA LA SCHEDA DI Batman: Arkham Origins Blackgate - Deluxe Edition

Pro-1I fan sfegatati potrebbero “apprezzarlo” in vista del prossimo titolo serio su Batman Contro-1Porting mediocre, esperienza di gioco dimenticabile su tutti i fronti

Contro-2Grafica, animazioni, controlli: è tutto sottotono

Contro-3Prezzo esagerato

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un fenomeno come mai s’era mostrato prima d’ora: la moda del porting, della conversione. A primeggiare, l’ormai stretta connessione e contatto tra i titoli PC e quelli mobile, spesso “vittime” sacrificali offerte in pasto a noi videogiocatori da team perlopiù indipendenti, che tentano di aprirsi a più mercati per racimolare piccoli extra, riuscendoci ben poche volte a dir la verità. Se, però, titoli indie bene adattati in termini di controlli e dal prezzo contenuto son facilmente accettabili da questo punto di vista, non si può far lo stesso quando a smuovere i porting di cui sopra sono interessi – stavolta di quelli grossi – commerciali, a cui sempre più spesso seguono realizzazioni e conversioni imbarazzanti fin dagli aspetti basilari. È stato il caso di Assassin’s Creed III: Liberation HD, passato da esclusiva PlayStation Vita a titolo per PC e console, o di Deus Ex: The Fall destinato al solo settore mobile e, più che convertito, demolito nella versione per computer da poco uscita, ma potremmo dilungarci ancora molto a lungo… Ultimo, in tempo di arrivo almeno, è stato Batman: Arkham Origins Blackgate – Deluxe Edition, videogame di cui parleremo oggi.

Venti euro e disponibilità tramite PC Steam, PlayStation 3 tramite PSN, Xbox 360 grazie al servizio Xbox Live Arcade e Nintendo Wii U – prima o poi, perché ormai rimandano anche le conversioni sull’ammiraglia Nintendo – per quello che è a tutti gli effetti un porting delle versioni arrivate su PlayStation Vita e Nintendo 3DS nell’autunno scorso. La domanda è: la spesa è ben ripagata? Il lavoro di conversione è stato portato a termine con criterio? Indovinate…

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UNA CONVERSIONE AL GIORNO…

… Toglie le nuove IP di torno. Così potrebbero pensarla in molti, considerando il recente passato, eppure più d’una volta abbiamo avuto la dimostrazione che col giusto impegno e la giusta dedizione anche un “banale” porting può restituire fasi di gioco esaltanti, divertenti e mai banali. Proprio quello che, attraverso le almeno 5-6 ore necessarie per giungere ai titoli di coda (consideratene circa il doppio per completarlo al 100%), questo Batman: Arkham Origins Blackgate – Deluxe Edition non riesce a fare. Partendo da una premessa, ossia che si sta parlando di un vero e proprio spin-off in 2.5D, lineare e molto guidato, in cui si alternano scontri con nemici e boss a fasi un pelo più investigative che approfondiremo a breve, la Deluxe Edition di cui sopra viene praticamente spacciata come una produzione dalla “grafica ancor più sbalorditiva” e dal “combattimento fluido”, aspetti che di certo non contraddistinguono – in maniera positiva, almeno – il titolo che abbiamo provato in versione PC Steam. I veri ed unici miglioramenti rispetto alle versioni portatili giunte qualche mese fa nei negozi sono rappresentati da due peculiarità: l’introduzione di una mappa 3D, davvero utile per districarsi al meglio all’interno dei tanti ambienti di cui sono costituite le location, molto adatta soprattutto per la ricerca di indizi opzionali e casse WayneTech contenenti svariati gadget (di base avremo solo il famoso rampino), e la presenza di costumi bonus che concedono al giocatore qualche abilità ulteriore, per questo speciale, da usare in-game.

Che si tratti di una produzione ben distante dalla serie maestra, per qualità generale, è evidente, ed il piccolo incipit narrativo – settato tre mesi dopo gli eventi vissuti in Batman: Arkham Origins – non spicca per originalità, tanto meno per qualità di scrittura e colpi di scena. Verremo subito buttati nella mischia, all’inseguimento della pericolosa e sexy Catwoman; preambolo che di lì a poco rivelerà l’interesse, da parte dei soliti cattivi di sempre (Maschera Nera, Pinguino e Joker), di creare situazioni di sommossa e ribellione all’interno del penitenziario in cui il titolo è ambientato. Il nostro compito sarà quindi quello di rimettere ordine ad ogni cosa. Tanto basta, o bisognerà farsi bastare, perché il videogioco non va oltre ed anche se tenta di proporci un avanzamento della trama, tanto breve quanto scontata, tramite cutscene in stile comic, non si ha mai la percezione di essere dinnanzi ad un titolo profondo ed intrigante come la serie Arkham finora ci aveva abituato. Con un aspetto narrativo così ridotto all’osso ed abbozzato, a risentirne è l’intera produzione, che, per non farsi mancare nulla, non strutta appieno nemmeno le peculiarità e gli aspetti psicologici e comportamentali dei personaggi introdotti, finendo così per apparire semplici comparse da stanare ed a cui dare la caccia. Niente di più, niente di meno. Poc’anzi parlavamo di combattimenti e fasi investigative, che ora chiariremo meglio, considerato che il titolo procederà piuttosto spedito alternando proprio fasi di gioco di questo genere. Ma come parlare delle fasi di combattimento senza tener conto del lavoro di conversione portato a termine? Impossibile non collegare i due aspetti, perché è proprio in tale ambito che Batman: Arkham Origins Blackgate Deluxe Edition perde tanti dei colpi che aveva nel suo arsenale – su console portatili – proponendosi al videogiocatore di turno con un sistema di controllo dei comandi superficiale e grezzo, ostico da controller ed ancor più da tastiera, impreciso nelle fasi concitate e di lotta, nelle quali tramite la pressione dei soliti tasti ‘X’ ed ‘Y’ potremo eseguire attacchi e contrattacchi per inanellare combo, di conseguenza in parte frustrante. I risultati migliori si ottengono nelle fasi di perlustrazione, di accesso a determinate aree prive di nemici, che però richiederanno la risoluzione di piccoli puzzle ed enigmi, anch’essi per niente ispirati; purtroppo, complice una modalità detective alleggerita, grazie alla quale ci verranno segnalati elementi di interesse quali grate, dispositivi da hackerare, pareti e soffitti fragili, non ci si sente mai nei panni del vero Batman, piuttosto in quelli di un palestrato grande e grosso – in costume – sballonzolato da un lato all’altro della mappa, sintomo di come anche l’aspetto esplorativo sia deficitario a causa di un backtracking molto marcato che compromette il divertimento ed impedisce di godere al meglio del videogioco, soprattutto nel caso in cui siate interessati a portare a termine medio/lunghe sessioni di gioco. Lo scarso interesse esplorativo causato da queste scelte, finisce per rovinare ben presto anche eventuali, e dapprima sempre apprezzate, fasi di gioco stealth, a causa dei limiti che un titolo in 2.5D si porta appresso tra cui una visione d’insieme molto ristretta, ma fanno il loro anche sezioni di gioco poco riuscite in generale, contro un grosso numero di nemici o nelle boss fight, che non si rivelano mai intriganti, a volte limitando le nostre interazioni sul controller alla sola pressione di tasti entro un tempo prestabilito, coi soliti quick time events

Uno dei pochi aspetti positivi riguarda la longevità, dato che per finire il titolo al 100% vi serviranno almeno una decina di ore, ma considerando la qualità globale, i tanti problemi sui controlli, a livello di gameplay e tecnici, davvero in pochissimi riusciranno a superare queste barriere che evidenziano lo stato di salute di un porting non pessimo, ma mediocre sotto molti aspetti per farsi apprezzare dai più, anche se dotati di buona volontà. Discorso identico per quel che concerne la grafica, imbarazzante in textures ed animazioni e numero di modelli poligonali, con un engine mal ottimizzato e che sfrutta un numero di risorse hardware ben superiore a quante ne dovrebbe richiedere, ma tutto sommato fluido nel frame rate; almeno quello. Salviamo soltanto le cutscene in stile comic, ben disegnate e colorate, che vanno pian piano ad aggiungere qualche banale particolare ad una trama che, come già detto, non colpisce o emoziona. Migliorabile, invece, il lavoro sul level design, piatto e banale perlopiù, che spesso mette in mostra una linearità dell’azione fin troppo marcata, ed in altre lascia fin troppo spazio al giocatore, che tra i passaggi stretti e labirintici della prigione potrebbe anche incappare in scoramento a causa della perdita d’orientamento, che comunque tramite l’ausilio della mappa 3D dovrebbe essere risolta in tempi brevi. Sul fronte audio si nota, più di tutto il resto che complessivamente raggiunge la sufficienza per effettistica e qualità del doppiaggio, la completa assenza di una localizzazione completa in italiano, a favore di una parziale; in parole spicciole, il titolo è doppiato completamente in inglese e sottotitolato in italiano. Tuttavia, considerando la poca importanza che la trama assume, di conseguenza i dialoghi, non lo vediamo come un difetto, ma se un pacchetto globalmente mediocre viene venduto alla bellezza di venti euro, oltre che spacciato per la Deluxe Edition che non è, qualche ripensamento a riguardo potrebbe nutrirlo chiunque.

Batman: Arkham Origins Blackgate – Deluxe Edition | Recensione IN CONCLUSIONE
Con l'uscita delle console next gen abbiamo assistito ad un lento ed imprevedibile calo di qualità dei videogiochi, segno che qualcosa non è andato come sperato. Lanci frettolosi di giochi incompleti, titoli indie riproposti su vari servizi digitali dopo mesi e mesi dall'uscita - in versioni “aggiornate” - e poco altro, se non le solite collection e giochi rimasterizzati, per una desolazione di nuovi contenuti che ci riporta indietro nel tempo. Batman: Arkham Origins Blackgate – Deluxe Edition si unisce al coro di produzioni dalla discutibile validità, gettandosi nella mischia dopo l'approdo su sistemi portatili – Nintendo 3DS e PlayStation Vita, dove peraltro aveva un senso – tentando di cavalcare l'onda del successo che la serie videoludica di Batman ha riscosso negli anni, confermata anche dal buon ma non eccezionale Batman: Arkham Origins. Il problema è che stavolta siamo dinnanzi ad un porting tutt'altro che riuscito, mediocre in tutto e che di "Deluxe" non ha proprio niente. L'interesse attorno a Batman, così facendo, potrebbe spezzarsi ben presto e se scellerate scelte di produzione come questa diverranno fondamenta per il nuovo futuro del Videogioco, non sarà soltanto Batman a rimetterci il costume... Non ci resta che sperare in una inversione di rotta, se ne sente assolutamente il bisogno. ZVOTO 5
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