Batman sta vivendo un periodo particolarmente drammatico: prima l’attacco del Joker in Morte della famiglia, quindi la morte di Damian per mano della madre, Talia, sulle pagine di Batman Inc.
Tutti questi eventi sono stati affrontati in maniera differente dai vari autori, mostrando i limiti della supervisione degli albi della bat-family (1) dopo l’avvento del New 52.
Ad esempio su Batman (2), Scott Snyder ha scritto una storia rabbiosa e violenta, quasi un tie-in del lavoro che sta portando avanti Peter Tomasi su Batman & Robin. Detective Comics (3) e Dark Knight, invece, sembrano quasi raccontare le avventure di un personaggio differente.
Mentre per John Layman il lutto per Damian si riduce a un paio di paginette, prima di tornare alla sfida con il Pinguino Imperatore, per Greg Hurwitz è la morte di Natalya Trusevich, fidanzata di Bruce e a conoscenza del suo segreto, uccisa dal Cappellaio Matto, a segnare il punto di rottura per l’esplosione della rabbia del Crociato Incappucciato. Tra l’altro Hurwitz, che non ha partecipato a Morte della famiglia, lascia alla voce di Alfred il riferimento all’uccisione di Damian, mai sulla bocca del Cavaliere Oscuro sulle pagine dell’albo.
Oltre a quest’apparente idiosincrasia nei confronti della continuity, l’intera saga, la seconda dello sceneggiatore sul serial, risulta eccessivamente diluita e ruota esclusivamente intorno a pochissimi eventi drammatici (meno di uno a numero, volendo provare a quantificare).
Per contro Peter Tomasi, sulle pagine di Batman & Robin, sta esplorando le fasi del dolore attraversate da Bruce Wayne, padre disperato e inconsolabile che cerca in tutti i modi di riportare in vita il figlio perduto, anche arrivando allo scontro con due dei suoi collaboratori, Tim Drake (sul #8 de Il Cavaliere Oscuro) e Jason Todd. In particolare quest’ultimo, morto e ritornato in vita grazie a Talia, in un confronto a tratti violento, cerca di far capire al suo mentore che quello del suo ritorno è uno dei pochi misteri che non può (e lo stesso Jason non vuole che venga) essere compreso e svelato, a meno di non partorire un mostro, un po’ come il mostro di Frankenstein comparso nel numero precedente.
Batwing, d’altra parte, sembra in una fase crescente: l’abbandono di Judd Winick ha nel complesso fatto bene al serial. Lo sceneggiatore che aveva ben gestito il personaggio ai suoi esordi, si era chiuso in un blocco narrativo, non riuscendo più a proporre in maniera innovativa il tema portante della serie: la corruzione delle istituzioni africane e i tentativi di combatterla dall’interno da parte di David Zavimbe. Chiusa da Fabian Nicieza e Fabrizio Fiorentino la storia misticheggiante che Winick aveva iniziato a scrivere, il nuovo team creativo ha cambiato il personaggio sotto la maschera e rinnovato il costume, molto più simile a quello indossato da Terry McGinnis in Batman Beyond ((Le analogie con il Batman del futuro non finiscono qui: nella prima missione sul campo Batman guida Lucas a distanza allo stesso modo del vecchio Bruce con Terry. Tra l’altro, sembra che il Batman del futuro verrà ufficialmente introdotto nella continuity del New 52)). Il nuovo Batwing è Lucas Fox, figlio dello storico collaboratore di Wayne, Lucius. Il suo compito è quello di girare il mondo per un anno: questo evidentemente il periodo temporale che l’editore ha concesso a Justin Gray e Jimmy Palmiotti.
I due sceneggiatori, quindi, hanno trasformato l’eroe in un viaggiatore e il suo primo caso è ambientato in Africa, quasi un modo per chiudere i conti con la gestione precedente. Lucas, infatti, deve affrontare un gruppo di trafficanti d’armi guidati da un mutante mostruoso, una sorta di letale leone in forma antropomorfa.
Se i disegni di Eduardo Pansica e Julio Ferreira sono ordinati e spettacolari, Gray e Palmiotti si prendono molto più tempo, rispetto a Ray, serie apparsa in Italia sulle pagine di Wonder Woman, nella costruzione dei personaggi, pur mantenendo uno stile brillante e leggero: Lucas viene descritto come studente modello e ragazzo con la testa sulle spalle, attento e atleticamente preparato. L’episodio scorre, alla fine, liscio e senza intoppi, abbastanza gradevole alla lettura e si risolve la questione di continuity sopra accennata immaginando che queste prime storie del nuovo Batwing avvengano prima della morte di Damian.
Su Birds of Prey, infine, prosegue lo scontro con Mr. Freeze alla ricerca dei segreti della Corte dei Gufi, che a sua volta aveva rubato la sua formula del gelo per perfezionare gli Artigli. La storia di Christy Marx e Romano Molenaar, cerca di introdurre una scossa con l’alleanza (e il conseguente tradimento) di Starling, unitasi a uno degli storici nemici di Batman: il serial, infatti, nonostante l’introduzione nel gruppo di Condor e di Mary Turner, Strix, ex-Artiglio, non riesce a convincere completamente, con storie spionistiche sì, ricche d’azione, ma che non approfondiscono e anzi sembrano dimenticare le varie sottotrame proposte al lettore.
Abbiamo parlato di:
Batman, il Cavaliere Oscuro #9
Gregg Hurwitz, Ethan van Sciver, Peter Tomasi, Patrick Gleason, John Layman, Andy Clarke, Justin Gray, Jimmy Palmiotti, Eduardo Pansica, Julio Ferreira, Christy Marx, Romano Molenaar
Traduzione di Stefano Visinoni
RW Lion, Gennaio 2014
96 pagine, spillato, colore – € 4,95
Note
- Ricordo che è per una supervisione troppo presente che George Perez decise di abbandonare prima Superman e poi la DC Comics [↩]
- Pubblicato sull’omonimo mensile edito dalla RW Lion [↩]
- Anche questo pubblicato sul Batman della Lion [↩]
Etichette associate:
justin grayRomano MolenaarEthan Van SciverEduardo PansicaJohn LaymanChristy MarxBatman