Renzi vuole un accordo, ed è chiaro che non lo vuole soltanto sulla questione legge elettorale, ma anche su altre riforme. È questa la strada che si profila e Renzi ha anche chiaro, che se si ferma è perduto.
I contraccolpi continuano a essere forti nel braccio di ferro del governo. Da sette anni (dal 2005) noi viviamo in una completa illegalità visto che perfino la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il porcellum. Lo
“Il sistema elettorale, si fa con tutti”, precisa e da il via ad una serie di incontri, che dovrebbero portare il più presto possibile all’appuntamento del 27 gennaio. Ma è evidente che non tutti vogliono questa velocità. Tanto che il leader del Ncd sarebbe arrivato a dire al segretario Pd che sulla legge elettorale non c’è fretta. È il risultato dell’incontro che ha visto distanze molto ampie tra i duellanti Renzi e Alfano. Si incontrano, lontano dai giornalisti e dalle telecamere, per parlare della nuova legge elettorale ma oltre al nulla di fatto, pubblicamente continua il duello con in mezzo il governo Letta.
“Se Renzi è contro il governo – dichiara Angelino Alfano – lo dica. Il Pd si riunisca e decidsa se riconosce e sostiene Letta o faccia un’altra proposta al paese. L’arroganza non paga e noi non ci faremo dettare l’agenda da nessuno” .” Renzi provoca noi, per fare la crisi“, si spinge oltre, Cicchitto.
Parole ruvide che non lasciano dubbi sulla risolutezza del sindaco-segretario. O la va o la spacca.
Sulla legge elettorale, intanto, grava una girandola di incontri e la paura della riesumazione politica di Berlusconi. Dopo Mario Monti, ha parlato con Denis Verdini e Pier Ferdinando Casini. Con Vendola già incontrato, l’asse sembra solido, con Alfano, da cui sembra tutto dividerlo, la battaglia è aperta. Urge la riforma e queste settimane saranno decisive anche se le posizioni sembrano distanti e le alleanze confuse.