Personalmente adoro i brani di Franco Battiato, come ho sempre adorato i brani di Francesco Guccini, nonostante quest’ultimo, abbia delle spiccate (e direi insane) simpatie a sinistra. Ma certamente non mi aspettavo che Battiato, più di Guccini, si spendesse in prima persona, scendendo nel difficile agone politico siciliano.
Peraltro – cosa non di poco conto – persino in modo a dir poco contraddittorio, visto che il cantautore da una parte si dice felice di “scendere in campo” e dall’altra dichiara di non voler rinunciare al proprio mestiere e di non volere nulla a che fare con i politici. Come se fare l’assessore in Sicilia, in una giunta persino sostenuta dal PD e dall’UDC, permettesse di rinchiudersi in una stanza e comunicare con il resto del palazzo tramite un pianoforte o un verso poetico.
No, caro Franco (visto che vuoi essere chiamato così e non già onorevole), credo che se davvero tu non avessi voluto avere nulla a che vedere con i politici, avresti rifiutato il ruolo di assessore, anche per rispetto di tutti quei fans che non condividono neanche una briciola del programma di Crocetta e della sua maggioranza cattocomunista, tanto che non sono neanche andati a votare.
Il fatto è che come sempre accade in questi casi, l’artista pensa di essere la panacea di tutti i mali, il rimedio definitivo al disordine politico siciliano, che a mio modo di vedere non diminuirà e che anzi è destinato a incancrenirsi ancor di più con una giunta rosso-democristiana risicata. E Battiato, per suo conto, rischia persino di bruciarsi in un progetto destinato a essere perdente fin dall’inizio: la maggioranza di Crocetta è di quattro gatti e il destino della sua giunta è legata alla volubilità dei grillini. Le probabilità che si torni a votare fra due o tre anni sono concrete.
Mi chiedo perciò il perché di questa scelta “pericolosa”. Quale sia stata la molla che abbia spinto il cantautore a buttarsi nelle braccia del nuovo Governatore siciliano, in un contesto politico menomato da un voto che ha lasciato a casa la maggioranza dei siciliani, i quali certamente non avrebbero votato Crocetta se avessero deciso di farsi vivi nei seggi elettorali.
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Un vero peccato che uno dei massimi geni della musica italiana sia finito nella rete della becera cultura di sinistra. Una profonda delusione per noi, suoi fans di destra, i quali pur apprezzando le sue musiche, non possono che risentirsi nel vedere uno dei loro artisti preferiti ammainare la bandiera bianca per issare la bandiera rossa.