“Supermario is back”: l’annuncio delle misure di stimolo all’economia decise dalla BCE di Mario Draghi scatena l’euforia dei mercati, tutti in rialzo.
“Supermario” è tornato. E in grande stile. È riassumibile con queste parole il sentimento di generalizzata euforia che attraversa da qualche minuto i mercati internazionali, specialmente quelli europei. A diffondere l’ottimismo tra gli operatori delle Borse è l’annuncio che giunge da Francoforte per bocca del Presidente della Banca Centrale Europea (BCE), l’italiano Mario Draghi. La sola notizia, per la verità già nell’aria da diversi giorni, del varo di misure di stimolo all’economia dell’eurozona, è bastata per trascinare tutti i listini in territorio positivo.
Mario Draghi, presidente della BCE. Photo credit: EPP Group in the European Parliament (Official) via Foter.com / CC BY-ND
Le ragioni di questo clima positivo vanno ricercate nell’entità delle misure decise dal board della BCE: un pacchetto di misure per la verità, come si è detto, già atteso, ma che ha positivamente sorpreso andando ben oltre le attese più rosee. Nel dettaglio Mario Draghi ha posto mano a diversi parametri. A cominciare dai tassi: quello per i cosiddetti rifinanziamenti marginali (operazioni poste in essere dalle banche per rafforzare la propria dotazione di liquidità ne brevissio termine) è sceso dallo 0,05% allo 0%; quello sui finanziamenti principali è sceso dallo 0, 30% allo 0,25%. Infine, il tasso sui depositi delle banche presso la BCE (già negativo al -0,30%) è ulteriormente sceso al -0,45%: in questo caso la misura serve a “sanzionare” le banche che depositano soldi presso la Banca Centrale (con un tasso negativo la BCE restituisce la somma depositata dalla banca decurtando e non aggiungendo l’interesse maturato) per incoraggiarle ad impiegarli diversamente, magari per fare credito alle imprese o alle famiglie e innescare così la ripresa.
Ma il piatto forte del pacchetto presentato oggi riguarda il rafforzamento del cosiddetto “bazooka monetario” di Draghi, il Quantitative Easing (Qe) attraverso cui la BCE per gli scorsi 12 mesi ha iniettato liquidità nel sistema e protetto i paesi più deboli dalle speculazioni sui loro titoli di stato (acquistandone ogni mese al ritmo di 60 miliardi per volta): il tetto è stato alteriormente alzato, arrivando alla cifra di 80 miliardi al mese, ben oltre le attese. Mario Draghi ha inoltre annunciato che la BCE potrà anche acquistare titoli emessi dalle aziende, a condizione che siano denominati in euro e godano di rating (l’investment grade) affidabile.
di Andrea SEVERINA
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