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Beati i giornalisti, perché di essi è il regno dei cieli

Da Ornellaspagnulo82 @OrnellaSpagnulo

Odoardo Focherini sarà il primo giornalista italiano riconosciuto beato dalla Chiesa, sabato 15 giugno, domani, a Carpi, vicino Modena.

In un clima di negazione della vita che esasperava l’individualismo – come abbiamo letto in Primo Levi, Se questo è un uomo – il giornalista Odoardo Focherini divideva la sua razione di cibo quotidiana con gli altri detenuti. Era il numero 21518 nel lager di Hersbruck.

Scriveva per “Avvenire d’Italia” che, insieme al quotidiano “L’Italia”, fece nascere l’attuale Avvenire.

Odoardo Focherini insegnava religione e fece parte di una rete clandestina che aiutava gli ebrei a scappare dai campi di concentramento: procurava documenti falsi. Fu arrestato per ordine della polizia nazista e morì a 37 anni a Hersbruck, in Germania, ferito alla gamba durante i lavori forzati e lasciato morire di setticemia.

Vicino alle figure dei primi giornalisti cristiani che ricordiamo, gli evangelisti, salvò 100 persone durante le assurdità della seconda guerra mondiale.

Più di così non si può amare, di Giuseppe Bellodi, racconta nei dettagli la storia di questa straordinaria persona che non solo lottò per la giustizia, ma sacrificò se stesso per salvare altre vite. Un vero martire cristiano.

Lettera sugli ebrei di Odoardo Focherini

Da una lettera a un amico:

 “Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, cosa fanno patire agli Ebrei, non rimpiangeresti se non di non averne salvati in numero maggiore”

Ornella Spagnulo (post fuori programma)

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