Ieri sera era 38.3 e lui sembrava un gattino, tutto molle molle e bisognoso di coccole. Che tenerezza!
Più che preoccupata mi sono dispiaciuta, non sapevo proprio come farlo stare meglio. Il senso di impotenza ricorda alle mamme che, nonostante le apparenze, non sono supereroi, ma persone. A volte anche un po' imbranate come me.
Stamattina ho chiamato il pediatra che ha voluto vederlo subito: i bebè che hanno meno di 3 mesi è meglio tenerli sotto controllo, mi spiegava. Non è niente, si è preso un leggero raffreddore. Dal micro naso in effetti escono microstarnuti e ogni tanto tira fuori la lingua e da un paio di colpi di tosse. Tutto in miniatura. Fa sorridere, ma non si fa, certo.
Così oggi ce ne stiamo in casa, niente passeggiata, controllo periodico della temperatura, attenzione alla respirazione, che se si dovesse fare un po' difficoltosa o la tosse dovesse diventare insistente e un po' stizzita dal pediatra dobbiamo tornarci subito.
Cigolino rivela il suo bel carattere anche in questo frangente. Sorride, mi guarda fiducioso, si fa delle dormite epocali e mangia. Anzi, meglio farlo mangiare una volta in più per idratarlo, lui certo non si tira indietro.
Chissà cosa di magico cala su chi diventa genitore...