Lo so, lo so. Oggi è sabato. E di solito il sabato non c’è verso di mettermi a scrivere un articolo su Scrittore Computazionale, se riesco ad alzarmi per bere un caffè allo Schiellerkiez è già un piccolo miracolo. Eppure oggi pubblico questo post anomalo del sabato perché vorrei raccontarti brevemente la giornata di ieri a Bebelplatz. I tedeschi di oggi hanno ricordato, con i libri un tempo banditi e con la loro lettura, il rogo nazista avvenuto nel 1933 proprio qui a Bebelplatz.
Bücherverbrennung, 10 maggio 1933
Nella sera del 10 maggio 1933, nella piazza che ancora si chiamava Platz am Opernhaus, e che poi nel 1947 prese il nome di August Bebel, il fondatore dell’SPD, giovani membri del partito nazista, spinti dal Ministro della Propaganda Joseph Goebbels, bruciarono migliaia di libri di autori banditi dal regime nazista, tra cui Thomas e Klaus Mann, Heinrich Heine, Karl Marx, Rosa Luxemburg e moltissimi altri.
Bebelplatz oggi
Esattamente 80 anni dopo, il 10 maggio 2013, ieri per l’appunto, ho raccontato la Bebelplatz di oggi a Loredana Lipperini, durante uno speciale di Fahrenheit, la famosa trasmissione di letteratura (e non solo) di radio 3. Ecco quello che ho visto:
Il monumento commemorativo ricoperto di fiori
Quasi al centro della piazza, il visitatore scorge una finestrella quadrata nel pavimento. Incuriosito si sporge e attraverso il vetro viene colto da una luce bianca e forte. Le forme che vede attraverso la finestra si confondono proprio a causa della luce bianca saturata, ma è evidente che lì, sotto il pavimento, c’è una libreria con degli scaffali bianchi, vuoti. Ci si aspetta di vedere libri, ma i libri non ci sono. Ieri, circondata da turisti curiosi e tedeschi a ricordare il terribile evento di 80 anni fa, il monumento di Micha Ullman era ricoperto di fiori.
La lettura dei libri banditi
Quando arrivo a Bebelplatz, verso le due, per prepararmi alla diretta con la Lipperini, al centro della piazza, di fianco al monumento, c’è un palco su cui si avvicendano attori tedeschi, anche di un certo spessore, a leggere brani dai libri che nel 1933 furono bruciati. Un evento di una potenza commemorativa immensa: si è lì, ad ascoltare le parole bandite dal regime, che quel regime lo hanno sconfitto. E 80 anni dopo continuano a sconfiggerlo.
I libri banditi a disposizione dei visitatori
A pochi metri dal palco, un’area della piazza è ricoperta da sedie in plastica di diverso colore. Incuriosito mi avvicino e scopro che su ogni sedia c’è un libro di un autore bandito dal regime. C’è Mann, Heine, Luxemburg, sono lì quei libri, avvolti in una plastica trasparente, a disposizione delle persone che passano. Alcune si siedono, sfogliano il libro, rimangono, guardono la piazza, pensano a ciò che accadde lì 80 anni prima, e poi vanno via. Un’installazione semplice, di grande effetto.
Bebelplatz come Lesewohnzimmer
Qualche giorno fa, tra il 2 e il 5, Bebelplatz è stata trasformata in un “salone per la lettura”: sedie gigantesche occupano la piazza, 3.000 libri a disposizione, giovani che fermano i passanti e i turisti per indurli a prendersi del tempo libero per una lettura, seduti comododamente a Bebelplatz.
Come dicevo durante la diretta con Loredana Lipperini, questi sono piccoli grandi eventi che hanno uno scopo nobilissimo: ricordarci gli immensi passi avanti fatti da Berlino e dalla Germania nella diversità e nella democraticità della cultura, un punto di riferimento in Europa e nel Mondo, un traguardo che va sempre protetto, curato e rinnovato.
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