Il cielo è pieno di zucchero filato viola che corre via, mentre le mie doppie punte hanno smesso di litigare e lo rincorrono.
Ma lo zucchero filato, poi, torna? E le doppie punte non le puoi temperare?
Lo zucchero filato si scioglie nella risata del sole. E già non c’è più. Le doppie punte si son guardate, incollate in un abbraccio e non si lasceranno mai. I miei capelli sono salvi!
Si scioglie al sole e finisce nelle nuvole. Poi piove e agli uccelli si caria il becco, dopodiché volano in picchiata sui tuoi capelli e restano incastrati, togliendoti le doppie punte, ma lasciandoti i tripli becchi.
Becchi, becchi, becchi…qui ci cova una cicogna. E dire che pensavo fossero più di tre. E pensare che …chi, chi, chi. Chicchiricca anche il gallo che ai becchi di cicogna preferisce le creste e l’aria agreste. Sono preoccupata per tutto quello che mi passa per la testa, spero solo non si permanente.
Potresti far la permanente, ma se non servisse a niente? Attenta ai becchi, ai batti-becchi che non hanno sbocchi, al massimo son sboccati.
Di sboccato vedo solo la linea superiore del rossetto. Sarebbe meglio chiuderlo il becco, non foss’altro per contener l’impertinenza delle doppie punte, non si sa mai battibecchino di nuovo e, in quel caso, da salvare non ci sarebbero solo i capelli.
[Parole, simpaticamente beccate da Valentina Luberto e Pasquale Chirchiglia]