Ah, la Befana di una volta, quando si appendeva vicino alla stufa ( non avevamo il camino) un calzettone di lana e non quell’orrida calza di panno colorato che vendono nei negozi.
La gioia di svegliarsi alla mattina e svuotarne il contenuto sul tavolo della cucina. Poche povere cose: un giocattolino (il “pieno” era già stato fatto a Natale) e, per riempirla meglio, mandarini, noci, arachidi e una barretta di cioccolato. Se carbone c’era, era rigorosamente vero, non di zucchero.
Poi si smontavano l’albero ed il presepe, si riponevano le statuine di gesso, le palline di vetro e gli altri ornamenti con la consapevolezza che il periodo delle feste era terminato.
Tempi passati, nostalgie che ritornano…
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