L'inedita Piazza Navona senza mercatino di Natale è stata un fallimento cocente. Un'altra immensa - e forse irripetibile - occasione sprecata. Si poteva sfruttare l'avvenimento storico di una piazza per una volta libera dalle grinfie dei pessimi imprenditori del commercio ambulante che l'aveva struprata negli ultimi decenni e che probabilmente torneranno indisturbati a stuprarla nel 2015, ma non si è fatto.
Una delle piazze più straordinariamente belle del mondo è stata lasciata abbandonata, come del resto tutta la città. Abbandonata da tutti. A partire dal sindaco fino a scendere a l'ultimo degli agenti di Polizia Locale lavativo e nullafacente passando da tutti i gradi intermedi, in primis da coloro che avrebbero dovuto organizzare un presidio rigoroso e integerrimo per garantire a Piazza Navona alcune settimane di dignità. Così non è stato: illuminati dalla squallida luce delle luci sulla Fontana dei Fiumi (il trionfo del cattivo gusto su un monumento assoluto firmato da Gian Lorenzo Bernini) c'erano sempre e costantemente orde di vu cumprà fastidiosi, molesti, insultanti del buon senso. Pronti a disturbare i turisti, a rendere impossibile anche una foto, ad alimentare i guadagni della camorra che li schiavizza, a vendere articoli contraffatti: sciarpe, borse, portafogli, palline di gomma, aste per autoscatti da telefonino. Uno squallore unico e irripetibile in qualsiasi altra piazza d'Europa di pari valore.
Il fallimento però vale doppio perché quest'anno Piazza Navona, era, appunto, per una serie di combinazioni fortuite e irripetibili, libera dallo schifo bancarellaro che la stupra ogni Natale. Una autentica rivoluzione di quelle che solo Ignazio Marino si è dimostrato capace di fare, ma di quelle che solo Ignazio Marino sarebbe in grado di sprecare. Così facendo il sindaco conferma il sospetto che abbiamo un po' tutto: quando qualcosa gli riesce bene (la cacciata degli ambulanti da Piazza Navona, ad esempio), è per puro caso! Non lo fa apposta. E così il sindaco, Sua Furbizia, ha dato l'arma a chi dal prossimo anno lavorerà per far ritornare la condizione allo status quo ante: "visto? Senza le bancarelle c'erano gli abusivi. E allora tanto vale tornare come prima e tollerare porchette, articoli made in China, e porcherie industriali".
Che tanto gli imprenditori a cui è stata negli anni regalata la piazza quello sanno fare, quello è il livello, e non lo fanno neppure per cattiveria. Proprio non ci arrivano. Proprio non concepiscono niente di diverso dalla sciatteria. Proprio non lo sanno che in nessun mercatino di Natale degno di questo nome avrebbero cittadinanza prodotti industriali confezionati, che hanno la loro dignità, per carità, ma negli scaffali dei supermercati. Se si decide di concedere suolo pubblico - in cambio peraltro di pochi spicci - ad una manifestazione, è perché si vuole qualcosa di speciale.
Detto ciò molto, ma molto, ma molto meglio così che con le bancarelle. Almeno si è dato il senso, la percezione e il profumo di un possibile cambiamento. Liturgie, privilegi e rendite di posizione, insomma, sono sembrati per un attimo scalfibili e questo davvero non è poco. Milioni di romani hanno di certo pensato che il Comune ha ucciso il Natale, ma centinaia di migliaia di loro hanno capito che il Natale lo avevano già ucciso a pugnalate gli pseudo imprenditori che negli anni avevano trasfigurato la festa. Ecco perché, nonostante tutto, occorre esserci, stamattina, a festeggiare la Befana in Piazza e a dimostrare di esserci proprio ora che la Piazza è tornata ad essere libera da chi la teneva ostaggio.
Tutti a Piazza Navona dalle 10 di questa mattina fino a pomeriggio inoltrato, dunque. Spettacoli teatrali, laboratori per bambini, teatro delle marionette, concerti, presepe vivente, re Magi a cavallo. Si poteva, anche dal lato culturale, in questi giorni fare di meglio, si poteva evitare la volgare illuminazione Acea sui monumenti della Piazza, si potevano coinvolgere le eccellenze della città (Santa Cecilia, Opera, RomaEuropa...). Forse non c'è stato tempo, forse non c'è stata capacità. Sicuramente una buona occasione per andare in Piazza e chiedere che l'anno prossimo si faccia meglio, ma che in ogni caso non si calino le braghe alle lobbies dell'ambulantato.