Caratteristiche principali
La begonia gigante, il cui nome scientifico è begonia rex, è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Begoniaceae e originaria dell'India. Ha un'altezza che varia dai 25 ai 40 cm, con un'ampia corona fogliare, che può avere un diametro fino a 50 cm. Il fusto è adagiato al terreno e presenta una radice rizomatosa: un ingrossamento del fusto sotterraneo che funziona come un organo di riserva. La fioritura non è frequente e i fiori, di colore rosa pallido, sono piccoli e poco appariscenti. Le foglie possono avere margini lisci o increspati, con superficie piana o arricciata; hanno la forma di cuore e sono grandi, fino a 30 cm di lunghezza e 20 cm di larghezza. Sono di colore verde scuro, variegate con tessiture diverse e colori che variano dall'argento al rosso, dal rosa al viola, al marrone.
Come coltivare la begonia gigante
La begonia gigante richiede una buona esposizione alla luce, ma senza raggi diretti del sole. Una finestra rivolta a nord-est può assicurare un'ottima posizione alla pianta. La temperatura ideale è compresa tra i diciotto e i ventisei gradi; anche se la pianta può resistere a temperature vicino alla zero, non dovrebbe mai scendere al di sotto dei sei gradi. In estate può restare all’aperto, ma in un punto fresco e all'ombra. La begonia gigante ha bisogno di un terriccio ricco e aerato e di un vaso non molto grande. La miscela di terriccio adatta è costituita da torba e sabbia in parti uguali posta sopra uno strato di ciottoli per aumentare il drenaggio dell'acqua. È bene cambiare il terreno una volta l'anno, a primavera. La pianta, infatti, può essere danneggiata dal ristagno di acqua. Bisogna, però, assicurarsi sempre che il terreno sia umido. L'acqua va data con moderazione e non direttamente sulle foglie. L'annaffiatura sarà più frequente in primavera e in estate. Il terreno deve essere ben fertilizzato, per mantenere il fogliame bello e rigoglioso, con sostanze ricche di azoto e potassio, diluite nell'acqua, una volta ogni 15-20 giorni.
Malattie della begonia gigante
Se sulle foglie compaiono macchie marroni e il fusto vicino al terreno si presenta nero o rossastro siamo in presenza del "marciume del colletto", una malattia fungina che prolifera in ambienti caldo-umidi e in presenza di ristagni di acqua. La begonia gigante colpita da questa malattia può essere salvata con la sospensione delle annaffiature e il rinvaso in terriccio ben drenato. Un'altra malattia che può colpire la begonia gigante e l'oidio o "mal bianco". La pianta assume un aspetto biancastro e le foglie vengono coperte da una specie di muffa bianca. Anche questa malattia è provocata da un fungo che si riproduce in ambienti umidi. Il mantenimento di un’adeguata distanza tra le piante per migliorare l’arieggiamento, le annaffiature che non bagnino il fogliame e l'eliminazione delle foglie malate e secche, possono prevenire questa malattia. Alla comparsa dei sintomi è consigliato trattare la pianta con un prodotto a base di zolfo. La begonia gigante può essere colpita anche dall’antracnosi: le foglie presentano macchie nere, secche, dal contorno irregolare. In questo caso, la pianta va trattata con anticrittogamici ad ampio spettro.
Begonia gigante: Riproduzione della begonia gigante
Il metodo più diffuso per la moltiplicazione della begonia gigante è mediante talee fogliari. Da una foglia sana e vigorosa si tagliano piccoli quadrati di 2-3 cm di lato. Le piccole porzioni di foglia vanno riposte, con la pagina inferiore rivolta verso il basso, in un contenitore preparato con un terriccio inumidito di torba e sabbia e devono aderire perfettamente al terreno. Il contenitore viene coperto con plastica trasparente o con un vetro e riposto in un ambiente, con luce non troppo forte, umidità costante e temperatura intorno ai ventuno gradi. Dopo 5-6 settimane spuntano le nuove piantine che, appena possono essere manipolate, vanno poste in un vaso preparato con terriccio a base di torba e sabbia. Un'altra tecnica utilizzata per la moltiplicazione della begonia gigante è per divisione del rizoma. Viene effettuata a primavera durante il rinvaso, su piante ben sviluppate. Una volta estratta la pianta dal vaso, vanno individuati i rizomi che sembrano piccoli bulbi, e vanno separati con le dita. I rizomi divisi devono possedere un proprio apparato radicale, in questo modo, potranno essere rinvasati singolarmente.