MILANO – “Per un dono del destino l’agenzia di modelle per la quale lavoravo cercava ragazze da mandare all’estero: ne scelsero 5 su 5 mila candidate, e io c’ero. Ero contenta di partire, non ce la facevo più a stare lì”. Belen Rodriguez si racconta in esclusiva su Chi.
“E’ una storia delicata in quel periodo il Paese viveva una profonda crisi economica, come quella che stiamo affrontando ora in Italia. Solo che lì tutti scendevano in piazza, c’era la rivoluzione e la criminalità era ben presente. Dovevi prestare attenzione quando uscivi per strada, non potevi tornare a casa da sola. Una volta, erano le nove di sera: stavo rientrando in macchina con una persona, quando ci ha fermato un uomo con un passamontagna e una pistola in mano. Sono stata presa per i capelli, tirata fuori dall’auto e buttata per terra. Poi sono arrivati altri tre uomini armati che ci hanno portato dentro casa e hanno rinchiuso tutta la mia famiglia in bagno. Hanno svaligiato la nostra abitazione senza pietà, si sono portati via la vita di una famiglia, l’hanno distrutta. Il giorno dopo, quando ci siamo liberati e abbiamo dato la notizia, mio nonno paterno è morto d’infarto. Da quel momento per me è stato un inferno, non volevo stare a casa da sola, avevo paura di essere ammazzata, ero una ragazzina adolescente che aveva visto la morte in faccia”.
“Le esperienze negative ti danno una forza e una determinazione che ti permettono di affrontare le sfide più dure e di avere una marcia in più. La vita, ti porta via così tante cose che tu sei incazzata per gli schiaffi che hai preso, e ce la metti tutta per cambiare le cose e riprenderti tutto. La gente pensa che tu sia fortunata perché sei nata bella, e non sa che ognuno nasce con delle potenzialità, ma la differenza sta nel giocarsele bene”.