Sarà il mio tipo? (Francia, Belgio 2014) Titolo originale: Pas son genre Regia: Lucas Belvaux Sceneggiatura: Lucas Belvaux Ispirato al romanzo: Non il suo tipo di Philippe Vilain Cast: Émilie Dequenne, Loïc Corbery, Anne Coesens, Sandra Nkake, Charlotte Talpaert Genere: spiazzante Se ti piace guarda anche: Travolti dalla cicogna, L'amore dura tre anni
È carina. Anzi, è bella. O meglio, è affascinante. È superficiale, ma in realtà è più profonda di quanto si possa immaginare. È sexy. È francese. Sarà il mio tipo?
Sì, è proprio il mio tipo, ma no, non sto parlando di una donna, miei cari gattoni. Sto parlando di una pellicola, cosa pensavate? Pensieri Cannibali è un blog di cinema, mica di figa. Mi riferisco a Sarà il mio tipo?, una commedia romantica francese che sembra seguire tutti i cliché tipici del genere. Fin dalle prime scene, in cui vediamo la presentazione di un lui e una lei che più differenti non si potrebbe immaginare, come in quasi tutte le romcom che si rispettino. Lui è un professore di filosofia di Parigi che non ama legarsi sentimentalmente, ama semmai i suoi spazi e la sua libertà, il suo tempo per pensare e filosofeggiare. Un personaggio in cui per certi versi mi sono ritrovato parecchio, ma che allo stesso tempo non ce l'ho fatta a non mandare “A CAGARE!” a gran voce in almeno un paio di situazioni. Soprattutto quando afferma di non sapere chi è Jennifer Aniston. Ma cuesta si ke si kiama ignioranzza!
"Chi diavolo è questa Jennifer Aniston io non l'ho mica ancora capito..."
Lei invece è una parrucchiera di una cittadina di provincia, una mamma single allegra, spensierata, romantica. Detto con altre parole: lui è uno snob radical-chic, lei una shampista superficiale. Solo che, a volte, le apparenze ingannano. Nel suo caso no, lui è un proprio uno snob radical-chic de merde, lei invece... Lei potrebbe essere qualcosa di più di un gran bella sgnacchera.
È carina. Anzi, è bella. O meglio, è affascinante. È superficiale, ma in realtà è più profonda di quanto si possa immaginare. È sexy. È francese. Sarà il mio tipo?
Sì, è proprio il mio tipo e sì, questa volta sto parlando di una donna. Di Jennifer, la protagonista del film Sarà il mio tipo? interpretata da Émilie Dequenne, bella attrice belga che avevo già visto poco fa nella serie britannica The Missing. L'avevo vista, ma non l'avevo “vista” nel senso avatariano del termine. Oddio, sto davvero citando il film Avatar? Che una vagonata di vergogna possa calare su di me! Avevo mancato di fare un gran caso a Émilie Dequenne in The Missing, e quindi mi merito un'altra vagonata di vergogna! Non l'avevo vista proprio del tutto invece nel suo film più celebre, Rosetta dei fratelli Dardenne, che ancora manca alle mie visioni. Che una terza vagonata di vergogna possa calare su di me. E poi basta.
Émilie Dequenne qui comunque ha un look del tutto differente sia rispetto a Rosetta, d'altra parte da quella pellicola sono passati 16 anni e lei nel frattempo, non si sa bene perché, non la si è più vista molto, se non altro non in film arrivati dalle nostre parti. Appare però completamente irriconoscibile anche rispetto alla recente The Missing. Qui Émilie Dequenne sembra una Vanessa Hudgens bionda e francese, con un pizzico di Micaela Ramazzotti e di Tatiana Maslany di Orphan Black nello sguardo. Émilie Dequenne buca lo schermo. Più che bucarlo, lo illumina di immenso. Impossibile non innamorarsi di lei. Anche se sei un filosofo snob radical-chic de merde che non ama legarsi sentimentalmente. Forse. O forse in quel caso è possibile?
Non ve lo dico. Vi dico solo che il film segue tutti o quasi i cliché della romcom tradizionale, fino a un finale spiazzante che solo quei gran bastardi di francesi sanno regalare. Vorrei proprio vedere a Hollywood se qualcuno proponesse una conclusione del genere a una commedia romantica che fine fanno fare a lui. Ed è per scherzetti come questo che amo il cinema francese, anche quello più commerciale. D'altra parte, le cose in apparenza più superficiali sono quelle che possono riservare le sorprese più clamorose. E sì, sto parlando di pellicole, ma sto parlando anche di donne.