In questa giornata ingrata - dopo dieci giorni di sole e primavera, oggi ritorna quell'inverno schifoso che solo Milano sa regalare - ritorna l'orgoglio delle donne, quello vero, e di conversa quello di noi maschietti, sempre a rimorchio quando bisogna fare qualcosa di utile.
Arrivo in Largo Cairoli a piedi, scendendo a una fermata di metro di distanza, per evitare cattive sorprese. Non vedo nessuno in giro mentre mi avvicino; anzi incontro parecchie donne con sciarpa bianca che camminano n sneso contrario. Ho paura del flop, della chiamata inascoltata.
Arrivo in Cairoli e una scena straordinaria si palesa davanti ai miei occhi.
Piazza piena, lati a fianco del castello stracolmi, e via Dante già quasi tutta piena.
Un primo pensiero. Ma come cavolo si fa a scegliere 'sta piazza per un raduno stanziale? Un tempo era uno dei luoghi, cosiddetti, di concentramento, per poi spostarsi o verso il Duomo oppure altri luoghi. E se non ricordo male in Cairoli si trovava sempre Lotta Continua...
Cerco di avvicinarmi al palco, davanti alla fontana, ma non riesco. La piazza è un budello impenetrabile. A un certo punto mi è venuta anche un po' d'ansia, non riuscendo a passare.
Molte donne, sciarpate di bianco, molti uomini un po' timidamente dimessi, con un po' di senso d colpa. Moltissimi giovani, bambini, ombrelli, e cartelli dalle più disparate foggie e diversi messaggi.
Uno su tutti. Uno striscione con il nano che allunga le mani sullo stivale italico in modo lascivo e una scritta che più o meno recitava così: 'vecchio porco, levale le mani di dosso'. Diretto ed efficace.
Si alternano gli interventi, la musica - meraviglioso lo stacco con 'It's all over now, baby blue' di Bob Dylan, che ha fatto inumidire molti occhi - Dario Fo, Franca Rame, Gad Lerner...
Putroppo io sentivo poco e male da dove ero, vedevo niente, ma mi guardavo in giro.
Creatività a gogò, discussioni a non finire sul governo, su Fini, Vendola, Bersani...
La gente partecipava veramente.
E poi, muovendomi in tondo per non crollare sotto il lancinante mal di schiena e per combattere il freddo, sento davanti a me un giovane uomo dire alla sua compagna di fianco:
- Bella gente, la piazza è piena di bella gente!
Un'affermazione semplice, pulita, onesta. E vera.
C'è ancora speranza.
Da oggi si ricomincia.
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