C'è una frase di Elvira Dones che non fu riportata dalla maggior parte dei giornali e che chiudeva la lettera indirizzata lo scorso anno a Silvio Berlusconi per protestare contro la battuta sulle "belle ragazze albanesi". La frase è questa:
Questa “battuta” mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui infuria la polemica Bertolaso, ma si lega profondamente al pensiero e alle azioni di uomini come Berlusconi e company,pensieri e azioni in cui il rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo camuffate sotto gesti galanti o regali costosi. Mi vergogno profondamente e chiedo scusa anch’io a tutte le donne albanesi.
Qui la lettera in versione integrale.
L'uso del corpo della donna come oggetto di piacere non è certo una novità e non solo su di esso ruotano affari redditizi transnazionali, ma è anche – come dice Lydia Cacho – una nozione su cui basano il loro potere le mafie di tutto il mondo. Leggevo ieri uno degli articoli di Roberto Saviano che tracciano da vicino la vita di un camorrista. Ben si vede come il "machismo" – una concezione della virilità come strumento di potere e della donna come puro oggetto da collezione e da scambio – sia qualcosa di connaturato alle mafie e strumento con cui corrompere, creando complicità basate su una maschilità distorta e violenta.
La novità che questo governo ha portato è stata la sfacciata istituzionalizzazione di questa nozione, con la proposta di un vero e proprio "machismo" di stato, dove le donne non contano se non in quanto oggetto di piacere e ornamenti di un potere tutto maschile a cui sottomettersi.
Il 13 febbraio sarò in piazza con tantissime donne e uomini in Italia e all'estero.
Nonostante non abbia condiviso tutti gli accenti di una protesta che comunque racchiude tante voci della politica, del giornalismo, delle associazioni, anche molto discordanti tra loro, penso non si possa mancare di chiedere a gran voce le dimissioni di questo governo. Un governo che ha fatto della Costituzione carta straccia, instaurando un potere di matrice mafiosa. Sarò in piazza anche per tutte le donne e ragazzine vittime di tratta nel nostro Paese e per Joy, che è stata violentata da un ispettore di polizia nel CIE di Milano, senza ottenere giustizia. Come chiede Isoke Aikpitanyi sulla sua pagina facebook: Se non ora quando le donne italiane si batteranno apertamente anche per le vittime della tratta che tra le donne sono quelle che subiscono più violenza e più danni alla loro dignità?
Per informazioni sulle manifestazioni del 13 febbraio vai sul blog.
Ricordo a margine brevemente cosa ha fatto questo governo per combattere la prostituzione coatta: chiusura delle 14 postazioni locali del numero verde antitratta nell'agosto 2010; taglio ai fondi per i progetti di reiserimento sociale delle vittime; criminalizzazione della prostituzione di strada in nome del "decoro urbano" conseguente al pacchetto Maroni con il solo risultato di colpire le donne e spingere il giro verso l'in-door, più pericoloso; col pacchetto sicurezza e l'introduzione del reato di clandestinità aumentano le espulsioni violente delle donne vittime di tratta senza permesso di soggiorno rinchiuse nei CIE spesso mandate via insieme ai loro sfruttatori ; conseguente esautoramento dell'art. 18 del testo unico sull'immigrazione che permetteva alle donne vittime di tratta di ottenere un permesso di soggiorno di sei mesi oggi ottenibile con difficoltà e tempi lunghissimi.