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Belle & Sebastien, intervista a Gabriele Caprio

Da Simonilla @simonilla23
Belle & Sebastien, intervista a Gabriele CaprioQuante volte abbiamo commentato positivamente l’interpretazione degli attori stranieri senza mai pensare a quanto valore avesse il lavoro del doppiatore !!! E anche in questo film “Belle & Sebastien”, il personaggio di Sebastien, il piccolo protagonista, viene fuori con una interpretazione pulita, profonda e matura, con sfumature di emozioni sempre sotto controllo….senz’altro un doppiature di grande esperienza. 
E’ vero, abbiamo avuto ragione: grande esperienza in un bambino di soli 10 anni!!!! Il suo nome: Gabriele Caprio, con un curriculum da fare invidia a chiunque. Ha iniziato a recitare all’età di sei anni accanto a Giulio
Belle & Sebastien, intervista a Gabriele CaprioScarpati e Nino Frassica, interpretando il ruolo di Marco Raimondi, figlio del personaggio di Giulio Scarpati, nella serie tv di Rai 1 “Cugino e Cugino”, regia di Vittorio Sindoni e non si è più fermato cimentandosi brillantemente anche nel doppiaggio. Ho curiosità di conoscerlo e capire quali difficoltà abbia avuto e quali strategie abbia usato per entrare così bene nel personaggio. Lo incontro. Uno splendido bambino che si presenta già con una stretta di mano molto sicura e con un sorriso molto accattivante.
 

Posso farti qualche domanda o ti metto in difficoltà? 
No, tranquilla ci sono abituato. 
Ti è piaciuto doppiare Sebastien?Moltissimo, perché mi è piaciuta molto la storia e soprattutto il rapporto di amicizia che Sebastien ha costruito con Belle
 Costruito? Perché non instaurato? 
Perché penso che in ogni rapporto di amicizia, e soprattutto con gli animali bisogna essere molto cauti, rispettandoli. Anche io faccio così: quando conosco un animale, non mi avvicino subito, ma aspetto, per capire se lui mi accetta. 
Ma allora sei esperto anche di animali?
 Si, infatti. Mi piacciono molto, guardo documentari e leggo molto e poi ho un cane che vive con me da sempre: Attilio. 
Ma anche tu parli con il tuo cane?Sì, a volte mi capita e spesso penso che mi capisca, ma mi viene spontaneo, perché quando sono nato lui era già qui e quindi per me è normalissimo.
 Il doppiaggio è molto difficile perché devi interpretare senza aiutarti con la mimica: tu quali difficoltà hai incontrato in questo lavoro?
Quello che dici è molto giusto: non è facile recitare senza i movimenti del corpo infatti mi piace più fare i film, ma a volte trovo alcuni personaggi molto interessanti e mi diverto molto a doppiare i cartoni animati.
Ho saputo che hai dato la voce anche al “Pinocchio”  di Enzo D’Alò: che differenze hai trovato fra Pinocchio e Sebastien e quale ti è rimasto più difficile.
Beh, devo prima spiegarti una cosa:è stato molto emozionante doppiare Pinocchio perché mio padre (Minio Caprio, anche lui attore/doppiatore) doppiava Geppetto e io ho sempre desiderato poter recitare con mio padre, quindi ho realizzato un mio sogno. Però se devo essere sincero con Pinocchio ho trovato molta difficoltà perché non mi somiglia molto,invece Sebastien si avvicinava di più alla mia personalità e poi ho trasferito sul “leggio” il rapporto che ho con il mio cane e per me è stato quindi più semplice.
Hai detto una cosa molto bella, ma ti è venuto spontaneo questo “transfert” o te lo ha suggerito qualcuno? 
All’inizio della mia esperienza cinematografica e di doppiaggio mi aiutava mio padre che mi diceva sempre di cercare dentro di me le mie emozioni, ora mi viene quasi sempre spontaneo.
Dove ti possiamo rivedere o “sentire”? 
Tra un po’ uscirà la serie TV per la Rai “Una buona stagione” , regia di Gianni Lepre dove io sarò  “Paolo” . 
Beh!, ti auguro, Gabriele, che non sia solo una buona stagione , ma un’ottima vita piena di successi e mi auguro di poterti rincontrare di nuovo!
Pierpaola Pensosi

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