Vitali scrive bene, è corretto, non sbaglia un virgola, e la Garzanti ne approfitta per vendere come romanzo un lungo racconto dove, a parte la scrittura, del “solito” Vitali c’è poco. Così, dopo che molti si sono lamentati delle macchiette precedenti, dell’eccessivo ridicolizzare alcuni personaggi, del solito ambiente stile fascista un po’ coglione (scusate la ripetizione), ecco che sento lamentarsi del cambio di passo. Qui ci sono infatti i ricordi di un periodo di infanzia mescolati agli apparenti lievissimi misteri della vita adulta del protagonista. Un “avanti-indré” nel tempo non spiacevole ma che forse si sarebbe dovuto curare meglio (a volte il salto è prevedibile, a volte è forzato, a volte troppo improvviso, ma insomma, si legge con facilità comunque). Personaggi sottotono (rispetto ai soliti!), molto umani, quotidiani. Trama lievissima, in pratica soltanto un affastellarsi di ricordi intorno allo zio Pinuccio, e un accenno a una storia lontana, olandese, che avrebbe invece meritato qualche spazio in più. Simpatica e affettuosa la trovata del regalo di nozze (quando noi già ci immaginavamo tremendi corsi e ricorsi storici, con un colpo d’ala la vecchia mamma risolve la faccenda in maniera amabile e spiritosa).
Non è chiara l’ultima parte? Già. Ma mica posso dirvi tutto. Per il prezzo che ha, meritate almeno di scoprire da soli il regalo di nozze.
Andrea Vitali, Regalo di Nozze, Garzanti
euro 14
euro 11,90 su Amazon
euro 1,99 ebook Kindle su Amazon (non so fino a quando)