Bellimbusto – Fiat
Già qualche tempo fa avevo parlato della nuova pubblicità della FIAT, (chiusura Termini Imerese) contestando aspramente il motto “L’Italia che ci piace “, definendolo offensivo nei confronti delle oltre 2000 persone che, dall’inizio del nuovo anno, hanno perso il lavoro e non solo; la stessa sorte toccata allo stabilimento Fiat di Termini Imerese ha sfiorato anche gli altri stabilimenti italiani, ma grazie al “referendum-canaglia” e, aggiungerei, grazie agli incentivi e fondi indiretti ricevuti per decenni da Stato e Regioni, il rischio è stato scongiurato, ma di certo, non per amore che la Fiat prova per l’Italia.
Più che amore, io lo definisco un obbligo nei confronti di un Paese che ha permesso di mantenere in vita un’azienda che altrove sarebbe, giustamente, fallita, dato che gli strapagati manager, non sono riusciti a trovare soluzioni in grado di rendere competitivo un prodotto, permettendogli di vivere di luce propria. Io bellimbusto Lucu, ho lavorato per diversi anni in FIAT e un po di “losco” già lo vedevo quasi 10 anni fa, dato che alcune scelte aziendali mi sembravano poco logiche e alcune infrastrutture a costo regionale, alquanto manovrate.
Ringrazio Lucci per il servizio mandato in onda ieri sulle IENE, documentando l’ultimo giorno di lavoro di migliaia di PERSONE (giusto metterlo in grassetto, visto che politici ed imprenditori, troppo spesso dimenticano che i lavoratori sono delle persone, con esigenze, problemi, necessità e diritti) che da adesso, più che al futuro dovranno impostare la loro vita minuto per minuto.
Chiedo alla FIAT di smettere di offendere la sensibilità di persone che dalla FIAT hanno ricevuto precarietà e disoccupazione, se proprio volete usare questo motto, ovvero, “L’Italia che ci piace” allora siate onesti, e mettete nelle immagini i volti della gente che avete rovinato.
Marchionne, paga le tasse in Italia,e falli pure tu i sacrifici!!!!
Tramite questo link è possibile vedere il video di Lucci http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/286228/lucci-perdere-(non-solo)-lo-stipendio.html