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Nel 1851 le mogli di due allevatori della zona, la signora Kennedy e la signora Farrel, trovarono per caso dell'oro lungo il corso del Bendigo Creek e con questa scoperta si aggiudicarono il loro posto nella storia: iniziò la corsa all'oro e le miniere di Bendigo divennero così fra le più ricche nella storia del ritrovamento di oro. Si stima infatti che circa 9 miliardi di dollari di oro siano stati trovati in questa zona!Ovviamente con loro arrivarono migliaia di persone soprattutto dall'estero (Europa, America, Cina, ..) segnando così anche uno dei picchi nella storia dell'immigrazione australiana. Con loro arrivarono anche le rispettive tradizioni che contribuirono quindi a formare la Bendigo di oggi.
Molte sono le attività che si possono fare nella seconda città più grande del Victoria, iniziando con le visite alle miniere, passando per quelle agli edifici storici e finendo con quella al quartiere cinese e al museo del Dragone D'Oro, dove si può ammirare il Dragone Imperiale più lungo al mondo! Chi avrebbe mai pensato si potesse trovare in una cittadina australiana?!
L'obiettivo della giornata però per noi (anzi, per me, che C. me lo sono praticamente trascinato dietro, povero!) era la visita alla mostra "The White Wedding Dress" alla Bendigo Gallery. Essendo un lunedì, a parte me, c'erano solo gruppi di signore in pensione e un solo altro uomo. HIHI Immaginatevi C.!
La mostra sarebbe stata anche interessante, ma i 20 dollari del biglietto secondo me sono troppi per una mostra molto piccola e, a mio parere, allestita un pò frettolosamente.... Non aiuta il fatto che mentre prendevo qualche appunto, il custode mi si sia avvicinato chiedendomi cortesemente di non usare la penna ma una matita. Perchè anche se a occhio e croce non ho 6 anni, non si sa mai... meglio evitare scarabocchi sui muri...!!! (e qui potrebbe partire una filippica sulla mania australiana di de-responsabilizzare le persone al punto che fra un pò non verrà nemmeno permesso ai cittadini di uscire di casa. Perchè 'non si sa mai', non vorremmo mai prendercene la colpa o rischiare che succeda qualcosa... quindi, tutti a casa per colpa di uno! Mi ricorda molto la punizione che davano a scuola certe maestre: uno fa il discolo? Pagano tutti! Mai capita sta cosa... vabbè). Polemiche a parte, c'erano esemplari di abiti dai primi '800 fino ai giorni nostri, con alcune chicche tipo l'abito di Dita Von Teese o il 'Qui a le droit' di Lacroix: abito nero, incrostato di ricami e fronzoli vari.C'erano anche abiti fatti con la stoffa dei paracadute o con quella delle tende nel dopoguerra, abiti sempre più corti e orientaleggianti negli anni '60, romantici e sperimentali (con ricami tipo-tovaglietta-di-plastica) negli anni '70, fantasiosi ai limiti del guardabile negli anni '80 e poi ancora modelli contemporanei e molto originali, fra cui uno 'patchwork' con inserti in jeans o uno fatto di corde e poi ancora esemplari di Vera Wang... Purtroppo non si potevano scattare foto, altrimenti avrei reso meglio l'idea.
Vista la mostra, abbiamo fatto una gran bella passeggiata per il centro città, scoprendo che il tema dei matrimoni aveva contagiato gli artisti locali, in particolar modo i ceramisti (molto famosi, questi di Bendigo)
Ma gli artisti locali non si limitano alle ceramiche, guardate un pò che simpatico questo vicoletto lungo il quale si trovano anche negozietti molto particolari..
E poi ancora arte e artigianato con la mostra 'Raw 'n Funky' sui capi creati con il feltro da due artiste locali, Pam Hovel e Anna Ashton:
Abbiamo trascorso anche un pò di tempo passeggiando lungo i viali del Rosalind Park
Prima di rimetterci in auto, siamo saliti su questa piattaforma che si trovava vicino al parcheggio e da cui si poteva godere di una bella vista sulla città:
E infine una visita all'imponente cattedrale cattolica che domina la città
E poi via di nuovo verso casa. Bendigo ci è piaciuta molto, con quel suo fascino da cittadina da far west, ma più aggraziata, adagiata placidamente in una zonna ricca anche per le coltivazioni e i parchi naturalistici circostanti. Il tutto a breve distanza da Melbourne!Ci sarebbero state moltre altre cose da vedere, ma il tempo limitato non ce l'ha permesso (e la bella giornata di sole rendeva comunque difficile lo stare in spazi chiusi). La prossima volta magari...
Intanto salutandovi vi lascio con qualche altra immagine di cose curiose/tipicamente australiane intraviste qua e là!
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