Bene canottaggio e tennis; affonda il basket

Creato il 02 settembre 2011 da Federicomilitello

Canottaggio: risultato storico per il settore femminile, che per la prima volta qualifica alle Olimpiadi il due senza senior. L'impresa è stata compiuta dalle giovani Claudia Wurzel e Sara Bertolasi, prime nella Finale B e settime nella classifica complessiva. Si tratta di una coppia con margini di miglioramento ancora enormi, soprattutto dal punto di vista della massa muscolare: ai Giochi Olimpici, dunque, non può escludersi a prescindere un assalto alle prime 5 posizioni. Pass a Cinque Cerchi anche per il 4 senza pesi leggeri maschile (Danesin, Caianello, Miani, Goretti) che ha dominato la propria semifinale candidandosi per un posto sul podio nella finale in programma domani. L'Italia del remo va!
Tennis: Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Francesca Schiavone approdano al terzo turno dello US Open, ultimo torneo dello Slam stagionale, superando rispettivamente Romina Oprandi, la francese Alice Cornet e la croata Mirjana Lucic. Delusione, invece, per Fabio Fognini nella competizione maschile: dopo un buon primo set con il ceco Thomas Berdych (perso 7-5), l'azzurro si è spento di colpo con un successivo ed eloquente 0-6, 0-6.
Basket: a questo punto un interrogativo sorge spontaneo: forse l'Italia è stata troppo sopravvalutata non solo dai media, ma anche dallo staff tecnico e dai giocatori stessi? Dopo quella con la Serbia, è giunta un'altra sconfitta contro la Germania (62-76), stavolta pesantissima perché, salvo improbabili miracoli, significa eliminazione precoce dagli Europei in Lituania (e da Londra 2012). Paradossalmente il match può essere sintetizzato così: la selezione tricolore possiede 3 giocatori Nba, nessuno dei quali, però, in grado di risolvere manu propria una partita; la nazionale teutonica, invece, ha 2 atleti militanti nel campionato americano, con la differenza che uno è al momento il miglior giocatore al mondo (Nowitzki), l'altro un oriundo americano che rappresenta un fattore di rilievo (Kaman). Ancora una volta è mancata fluidità in attacco, con gli azzurri che si affidavano alle giocate individuali dei suoi 'pro' senza una vera e propria idea di gioco. Come nella sfida ai serbi, tuttavia, la vena realizzativa delle 'stelle americane' è stata al di sotto delle aspettative e la dipendenza della squadra dal 'trio delle meraviglie', alla resa dei conti, si è rivelata improduttiva di alternative e controproducente. Questa Italia non ha un'anima.
Federico Militello

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