E il titolo è già il post, direi che potrei finirla qui.
Mi sono persa la spensieratezza…o sono solo cambiata?Che mi è successo? Non lo so nemmeno io o forse sì. Non si smette mai di crescere, le belle esperienze fanno bene tanto quelle brutte. Nulla è perso, non esiste il concetto di perdita di tempo. Perchè tutto serve e contribuisce al nostro essere, a quello che siamo diventati oggi. Anche le perdite di tempo…
E così mi stupisco, mi arrabbio, mi innervosisco quando la gente mi dice che mi sono inacidita, che sono diversa. Io non sono diversa, sono sempre la stessa. Sono le circostanze in cui vivo a cambiare ogni volta e questo influenza la mia vita. Non sono negativa, ma se reagisco negativamente a qualcosa è perchè qualcuno, per dirla fuori dai denti, mi ha fatto incazzare.
Qualcuno di voi ha commentato dicendo che mi sono inacidita, che non sono più spensierata, che non scrivo più come una volta, che ho rotto le palle in parole povere.
Me ne dispiace davvero, ma che dire. Questa è la vita bellezza, direbbe un Bogart dei giorni nostri e non ci possiamo fare nulla. La spensieratezza va e viene, ma io sono sempre Angelica. In Australia mi sono fatta i miei periodi spensierati, ma ho pianto anche come una disperata e questo forse nel blog non l’ho mai raccontato, perchè quello era il contenitore della mia spensieratezza e non volevo contaminarlo con le mie momentanee debolezze. Ma sono stata male anche in Australia e, credetemi, non è sempre stato tutto rose e fiori. Ma mi ha fatto piacere scrivere solo dei momenti più belli e divertenti, perchè sono quelli che mi voglio ricordare. E sono stati, fortunatamente, maggiori di quelli che voglio dimenticare.
Quel diario di viaggio spensierato oggi l’ho trasformato nel diario della mia vita, spensierata o meno. Mi spiace quindi se ho deluso qualcuno di voi che nelle mie righe di oggi, nella verione tutta italiana, non ritrovano più la spensieratezza dell’Angelica australiana. L’Italia non è l’Australia, chi ci è stato lo sa. Laggiù è tutto più leggero, anche l’aria che respiri. E’ tutto più luminoso, è tutto avvolto da un’energia che qui in Italia possiamo solo sognare. E la sogna chi l’ha provata, come me. Perchè se non a vivi almeno una volta, non te la puoi nemmeno immaginare.
Non parlo di lavoro, non parlo di paesaggio, non parlo degli stipedni da favola o altre comodità. Parlo di come si respira la vita laggiù, una dimensione qui totalmente sconosicuta, qui dove ogni singolo passo pesa come un macigno mentre laggiù la gente pare camminare tre metri sopra il cielo. E parlo anche di chi non ha niente.
Ma io sono tornata e mi sono dovuta adattare al mio paese, dopo essere rimasta a contatto per così tanto tempo con quell’energia. Mi sono adatatta e mi sto un poco rincoglionendo, per dirla tutta.
Mi giro intorno, osservo il mondo intorno a me e desidero con tutta me stessa sentirmi leggera come a Sydney, ma è dura, è durissima. E’ come se i miei piedi fossero ben piantati a terra e non ne volessero sapere di risollevarsi e provare a volare, come facevo laggiù, quando stavo un metro da terra sempre, a tutte le ore, pure quando dormivo.
Amo l’Italia ma amo anche l’Australia. E certe volte mi manca da morire, ma so che il mio posto è qui. La testa lo sa, è l’anima che ci sta mettendo un attimino di troppo ad adattarsi al concetto e così ogni tanto cado in una specie di mio buco nero personale, dove mi perdo per un po’ alla ricerca di punti di riferimento che non trovo, perchè in buco nero non c’è nulla.
Poi riemergo sempre e quasi mi dimentico di quel tuffo nel vuoto.
Mi manca l’Australia ma oggi mi sento diversa. Non sono cresciuta, sono cambiata. Sono rimasta come in una bambagia per un anno e mezzo e poi sono tornata alla fredda realtà di casa mia. E ci devo ancora fare l’abitudine.
In questo passaggio, un po’ di spensieratezza l’ho lasciata laggiù con i canguri e oggi affronto un mondo che non è spensierato per nulla, che affonda nei problemi e fa della disperazione e rassegnazione la sua bandiera. Non è quindi facile per me sorridere come sorridevo laggiù o sentirmi leggera come una piuma, quando sento il peso di tutta questa disperazione ogni volta che metto piede fuori casa mia.
Ma questa è la mia terra e non voglio abbandonarla. Come una madre dura, fetente e incredibilmente fantastica incanta i propri figli, così è l’ Italia per me, un paese in cui non voglio smettere di credere nonostante gli italiani lo abbiano già fatto da un pezzo.
Spero di riuscire a tornare spensierata come un tempo. Non vi preoccupate, ci sto lavorando.
Vi lascio con questa pubblicità che trovo fantastica non tanto per la birra che francamente neppure mi piace, ma per il messaggio: dire di si alle cose semplici e straordinarie della vita. Come quando si sogna di scappare lontano dall’Italia….e poi non si vede l’ora di tornare a casa.