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Beni confiscati: 11 occasioni di sviluppo per il Sud

Creato il 02 febbraio 2014 da Makinsud

Nel Mezzogiorno d’Italia, nel corso degli anni, sono stati confiscati innumerevoli beni alle mafie, per molto tempo rimasti inutilizzati e, spesso, poi ritornati in possesso della stessa criminalità organizzata. Negli ultimi tempi, però, c’è stata un’inversione di tendenza e, grazie alle Associazioni del Terzo Settore, è stato possibile adoperare tali beni confiscati al fine di creare occasione di sviluppo per il Sud, con l’avvio di attività imprenditoriali e il consolidamento di quelle già esistenti. In tal senso, la Fondazione Con il Sud con il bando “Beni Confiscati 2013”, rivolto alle organizzazioni di volontariato e del Terzo Settore del Mezzogiorno, ha selezionato undici progetti per svolgere le proprie attività laddove sorgono beni confiscati alle mafie.

Gli interventi, che hanno coinvolto nella partnership del progetto circa 70 diverse organizzazioni tra cooperative sociali, associazioni, istituzioni locali, imprese sociali e istituti scolastici, produrranno un indotto di oltre 15 milioni di euro nelle regioni del Mezzogiorno, a fronte di un investimento medio di 290 mila euro per ogni iniziativa e per un’erogazione complessiva di 3,2 milioni di euro da parte della Fondazione Con il Sud: una grande occasione di sviluppo.

Beni confiscati: 11 occasioni di sviluppo per il Sud

La destinazione dei beni confiscati a usi sociali e di pubblica utilità – afferma Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud – può e deve riuscire a produrre effetti importanti nelle regioni meridionali. La restituzione alle comunità di quanto ad esse è stato sottratto con la violenza, infatti, non ha soltanto un forte valore simbolico, etico e civico, ma può divenire volano per lo sviluppo economico e sociale dei territori, per creare occupazione, per combattere il disagio sociale, per favorire l’integrazione”.

Tra le proposte che meritano particolare attenzione troviamo, in Campania, il progetto “Integra”, promosso dall’Associazione Movimento Consumatori per l’avvio di un’attività per la produzione di latte biologico da allevamento bufalino, nel territorio di Santa Maria la Fossa, proprio sui terreni confiscati al boss della Camorra Schiavone, prevedendo anche l’inserimento lavorativo di diversi immigrati.

Di grande interesse è anche il progetto “Villa Artemisia”, promosso a Bari dalla cooperativa sociale C.A.P.S, che trasformerà il bene confiscato in “Officina Sociale”, una struttura di accoglienza e di formazione per giovani disagiati, neo-maggiorenni ed ex minori non accompagnati, oltre che immigrati, i quali avranno la possibilità di entrare nel mondo del lavoro attraverso stage nell’eco-ostello e nell’orto sociale della Villa.

Beni confiscati: 11 occasioni di sviluppo per il Sud

In Calabria, a Cutro (Kr) è da segnalare il progetto “W & W. Welcome & Willkommen”, promosso dall’associazione “Amici del Tedesco”, con la partnership del comune tedesco di Hamm, che prevede la creazione di un ostello per gruppi di turisti e di un centro di accoglienza e promozione turistica laddove sorgevano due strutture confiscate alla ‘ndrangheta.

Infine, in Sicilia il progetto “Cambio Rotta”, promosso dal Consorzio Ulisse ad Altavilla Milicia, nella residenza estiva confiscata ad un imprenditore affiliato a Cosa Nostra, darà vita alla Scuola Internazionale di Cucina del Mediterraneo, ristorante che ospiterà workshop formativi rivolti a chef provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo, per una vera e propria contaminazione culinaria di profumi e sapori.

Quelli citati sono soltanto alcuni esempi significativi tra gli undici progetti finanziati dalla Fondazione Con il Sud  che consentiranno di creare sviluppo economico e sociale nelle regioni meridionali, proprio laddove sorgevano beni sottratti con la forza e la violenza alle diverse comunità. Undici preziose occasione da cogliere, undici “ricostruzioni sulle ceneri”, ma anche di undici momenti per riflettere sul significato di legalità e di bene comune.


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