Mezzo milione a Benigni, ecco i compensi alle star
di Paolo Crecchi
Chiediamo a Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival, se è vero che sta atterrando a Nizza Sylvester Stallone, inutilmente però, perché il suo contratto alla fine non è stato firmato. Surreale la replica: «Sì, ma sta andando in Europa per i fatti suoi».
Se capitava faceva un salto all’Ariston, ecco, combinazione «non è stata raggiunta un’intesa economica». Il che è vero. E tuttavia l’intesa non è stata raggiunta perché la Rai ha sforato il budget, avendo corrisposto agli artisti dei giorni scorsi molto più di quanto preventivato.
Prendiamo Roberto Benigni. Per sé ha preteso non 250 mila euro, come ufficialmente sostiene la Rai, ma il doppio. Per contratto, altri 250 mila euro vanno infatti alla società che gestisce l’immagine di Benigni, il cui agente è naturalmente Lucio Presta. La società, guidata dalla moglie di Roberto, Nicoletta Braschi, ha l’impagabile denominazione di Melampo, che in Pinocchio è l’appellativo del cane tangentaro: in cambio di una gallina a colpo, Melampo consente alle faine di razziare il pollaio.
Ma non è stato strapagato solo l’esegeta dell’Inno di Mameli. Non doveva essere gratuita la comparsata di Monica Bellucci? No, il suo contratto con il produttore cinematografico Aurelio De Laurentis non prevedeva la promozione al festival: a lei 300 mila euro. E Robert De Niro, capace di rendere immortale la performance di Elisabetta Canalis (come si dice in inglese Taxi Driver, chiede Morandi, Taxi Driver, risponde lei) non è stato pagato perché doveva appunto pubblicizzare “Manuale d’amore 3”, ma ha preteso l’aereo personale: 125 mila euro.
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