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Benitez, a Bergamo rifarei le stesse scelter, ecco perche’ Jorginho e’ fuori dalla lista Uefa.

Creato il 03 febbraio 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

Benitez, a Bergamo rifarei le stesse scelter, ecco perche’ Jorginho e’ fuori dalla lista Uefa.Rafael Benitez, ospite della trasmissione “In casa Napoli”, ha parlato del momento del Napoli, delle cose che non vanno e le cose che si devono migliorare, anche dell’eslusione dalla lista Uefa del noe acquisto Jorginho, e sugli infotunati;

Napoli sconfitto a Bergamo… “Difficile analizzare un partita dopo il 3-0. Il primo tempo la squadra ha tenuto la partita, il secondo tempo ero convinto si potesse far meglio. Mertens non è riuscito a segnare. La reazione non era male, il possesso palla è stato fatto, ma il terzo gol ha chiuso tutto”.

Cambierebbe scelte? “Dopo la partita mi hanno chiesto tante cose. Se potessi scegliere nuovamente la formazione per la partita di ieri sceglieri ancora questa. Noi non pensiamo alla coppa e all’Europa League ma ragioniamo partita per partita”.

Mentalita sbagliata… “Noi pensiamo a vincerle tutte. Parlando con la squadra durante la preparazione ho detto questo. Bisognava vincere per accorciare la distanza dalla Fiorentina. Il nostro atteggiamento è di giocare per vincere e proviamo a fare bene ogni volta. Il primo tempo loro non hanno avuto occasioni”.

Non pensi che la squadra abbia recepito un messaggio sbagliato con il turnover? “Il discorso nostro non è parlare di turonver, ma gestire al meglio la rosa. Higuain può fare la differenza, Zapata deve ancora crescere, ma tutti i giocatori sono capaci di affrontare le partite e vincerle. Quando va bene tutti dicono che è fantastico, quando va male è giusto che mi assuma tutte le responsabilità e subisca le critiche”.

Partita determinata dagli episodi? “Il primo gol ha cambiato tutto e non solo in questa occasione. Ora siamo un po’ in difficoltà. Nella partita con la Lazio la squadra ha dimostrato qualità e carattere”.

Cos’è cambiato rispetto all’inizio? “All’inizio abbiamo perso giocatori importanti, che in ogni squadra potevano rivelarsi determinanti. Questo significa che gli altri devono giocare più partite e diventa più difficile gestire la rosa. Noi analizziamo tutte le partite, qualcosa si può cambiare, qualcos’altro no. Abbiamo due giorni per preparare la partita con la Roma. Tanti giocatori hanno fatto benissimo, non possiamo condannarli per un errore”.

Cosa bisogna fare ora? “Io sono positivo, possiamo ancora fare bene. Siamo all’inizio del girone di ritorno e con i nuovo acquisti abbiamo qualità e quantità per migliorare. Abbiamo rischiato tanto dopo il 2-0, ma nel primo tempo non hanno avuto grandi occasioni. La realtà è che abbiamo fatto tre erorri che han cambiato tutto. Dobbiamo migliorare e creare ancora di più”.

Bilancio? “Per me si fa a fine anno, è presto. Sembrava che la qualità iniziale fosse da squadra da scudetto, ma il campionato italiano non è facile”.

Cambiare modulo e dare fisicità? “Ghoulam è alto, forte, ha gamba. Henrique è veloce. Il mercato è stato fatto benissimo. De Laurentiis ha fatto uno sforzo per rendere la squadra ancora più internazionale. Arrivano tanti giocatori capaci di migliorare la squadra e costruire il futuro. Non va cambiato modulo, una squadra deve avere giocatori in campo capaci di capire cosa fare a prescindere dagli avversari”.

Esclusione Jorginho dalla lista Uefa? “Nella lista puoi cambiare solo 3 nomi, noi abbiamo perso Cannavaro, Armero e Mesto, questo vuol dire che ci tocca inserire Ghoulam e Reveillere, terzini che non abbiamo. Henrique è un difensore centrale, Jorginho resta fuori in attesa di Behrami”.

Coppa Italia? “Questa è una sfida importante per noi, dobbiamo fare bene per dimostrare la nostra forza”.

Behrami? “Oggi si è allenato bene, ma penso sia presto per inserirlo in rosa. E’ una questione fisica, ma è un giocatore importante per il nostro centrocampo”.

Sin prisa pero sin pausa, il nuovo motto di Napoli “Senza fretta, però senza sosta. Nel calcio la cosa più importante è la testa, capire il gioco e sapere cosa bisogna fare, soprattutto nelle partite difficili. Io sono il primo a dispiacermi dopo ogni parttia non vinta. Capisco che i tifosi vogliono vincerle tutte, ma non è facile. Io analizzo le cose e provo a fare meglio. Questa è una città che vive di calcio e per questo devo essere più tranquillo. Ho detto ad Inler che ha fatto un lavoro perfetto nelle ultime due partite, nonostante il momento di difficoltà e l’errore di ieri. Ha la mentalità giusta, è uno che lavora e può essere un esempio per la squadra. Abbiamo una squadra più forte, più giovane e con esperienza professionale. L’obiettivo ora è la Roma e io credo che possiamo farlo. Ferguson ci ha messo 7 anni per vincere”.

Preparazione pre campionato diversa? “La nostra idea è lavorare 80% con la palla e 20% senza. Quello che dobbiamo fare nella partita lo proviamo in ogni alleanamento. La partita che la squadra ha fatto con più sprint è quella con la Lazio, quindi la squadra ancora corre. Col Chelsea ho vinto l’Europa League alla fine del campionato. Quella di Bologna era vinta, abbiamo pareggiato alla fine. Siamo ad un livello fisico buono”.

Errori? “Io credo che l’atteggiamento della squadra sia perfetto. Lavorano sempre al 100%. Subire un gol all’ultimo minuto è dovuto ad un calo di concentrazione. Dobbiamo capire meglio i nostri errori e limitarli”.

Scaramantico? “Si, ma non troppo. A Napoli lo sono davvero tanto. Nessun gesto in particolare. La storia dei calzini è vera, ma è usccesso solo due volte, non posso mostrarne ogni volta un paio diverso, diventerei un cartone animato”.

Scudetto? “Quest’anno sappiamo che non sarà facile, ma proviamo ugualmente a vincere qualcosa. Noi lavoriamo per dare il 100%, ma nel calcio è difficile fare pronostici”.

Obiettivi? “Io doio chi si lamenta e lo dico sempre ai giocatori. Se si perde la palla va recuperata. Come professionisti dobbiamo capire che ogni possibilità c’è un’ooportunità per cambiare le cose. Mercoledì con la Roma proveremo a dimostrarlo a tutti. Bisogna vedere dove siamo e capire dove vogliamo arrivare”.

Accorciare le distanze dalla Juve? “Non è facile, loro stano facendo benissimo, ma si può migliorare con un lavoro ben preciso. L’ho capito con le mie esperienze passate; col Liverpool ho fatto prima 82 punti, poi 86. Lavorando bene quindi si può tutto”.


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