Io ci arrivo sempre tardi ai film, un po’ perché mi manca la compagnia per andare al cinema quando è il tempo, un po’ perché a volte preferisco aspettare si “sgonfino” alcuni fenomeni.
E quindi, finalmente sono arrivata a Noi siamo infinito, o The perks of being a wallflower. Primo film di Emma Watson post-HarryPotter. O comunque, primo film in cui lei ha una partecipazione da coprotagonista.
Il protagonista è Logan Lerman, il Percy Jackson dell’omonimo film, che qui dà prova di essere un piccolo attore in boccio, bravo nelle scene in cui è impacciato e timido, superbamente bravo nelle scene di pathos e tensione emotiva.
Non perdo tempo nella trama, perché non saprei come riassumerla senza incappare in qualche spoiler a casaccio, e poi perché è un film che va goduto dall’inizio alla fine, con i suoi problemi, con i suoi inghippi, e con le sue debolezze. Perché ne ha.
So solo che ogni volta che guardo un teenage-drama, penso sempre che non vorrei mai e poi mai frequentare una scuola americana, perché finirei nel gruppo degli sfigati, e non sarebbe proprio il modo migliore di sopravvivere all’adolescenza.
Una frase ha attirato, dai tempi del trailer, la mia attenzione. E guardando il film mi ci son trovata a riflettere tanto.
“Accettiamo l’amore che pensiamo di meritare.”
L’amore non si merita. Io non vengo amata perché me lo merito, e non amo chi se lo merita.
L’amore è gratuito. Totalmente gratuito.
E forse, un film così aiuta a capire questo concetto. O forse no.
Ma la Watson ha fatto una scelta stupenda nel volersi staccare dalla sua Hermione con il personaggio di Sam. Nulla di più diverso, nulla di più reale della piccola Sam, che accetta l’amore che pensa di meritare, ma che vuole di più. E alla fine se lo prende.
Senza neanche starci a pensare più di tanto.