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Beppe Grillo – C’era una volta la tv 15

Creato il 03 marzo 2013 da Marvigar4

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I love grillation

   Oscar Wilde, tanto per cambiare, aveva ragione: la vita e la natura imitano l’arte [1]. Per comprendere dove sarebbe andato a parare Beppe Grillo bastava seguire attentamente sin dagli inizi la sua carriera televisiva. Elementi sintomatici erano stati forniti puntualmente in ognuna delle esibizioni del comico genovese, a partire dalla fatidica data del 23 agosto 1977, quando un ventinovenne cabarettista chiomato e barbuto scoperto da Pippo Baudo esordì in tv sulla Rete 1 della Rai all’interno della trasmissione Videobox. Già in quella occasione Grillo si presentava da solo ma con un autore alle spalle (Antonio Ricci), in più sfoggiava una spiccata ipertrofia dell’Io unita a uno stile oratorio molto esuberante tutto improntato sulla confutazione e la polemica. La cadenza genovese, il timbro vocale da tenore uvulare e la gestualità isterica funzionarono subito attirando molte simpatie. L’apoteosi di questa espressione venne raggiunta in Te la do io l’America!, programma andato in onda sulla Rete 1 dal 28 marzo al 9 maggio 1981, un one-man show in cui il protagonista utilizzava la tecnica del one-vs.all, distinguendosi e proponendosi come portavoce di un paradigma (il modello di comunicazione americano contrapposto alle anticaglie compassate del made in Italy). Erano le prove generali per la futura attività politica, che sarebbe stata man mano enucleata nelle future apparizioni nei Fantastico 6 e 7 (1985-86), al Festival di Sanremo (1988-89), al Beppe Grillo Show (1993) e nei famigerati Discorsi all’Umanità (31 dicembre 1998-99-2000-2001). In tutte queste esibizioni Grillo non è mai stato referente di se stesso, ha sempre avuto un’eminenza grigia che lo indirizzava, fino a giungere alla società Casaleggio Associati di Gianroberto Casaleggio, l’attuale punto di riferimento sia dal punto di vista economico che politico. Nonostante le smentite e le precisazioni [2], senza Casaleggio e la sua azienda di marketing e strategie di rete, Beppe Grillo non avrebbe mai potuto creare un blog di successo e, soprattutto, un Movimento politico come il 5 Stelle. In conclusione, Grillo non ha inventato niente, non ha creato niente, è stato colto in flagrante, utilizzato e distribuito da altri per vendere prodotti (tra questi c’era anche la comicità). Su una cosa siamo tutti d’accordo: dal 1954 pochi artisti televisivi italiani hanno saputo rivelare un talento espressivo e comunicativo come quello di Beppe Grillo, quindi complimenti a Casaleggio che lo ha saputo individuare e adoperare per il suo target rendendo vero ciò che prima apparteneva soltanto alla sfera dell’immaginario. La vita ha ancora una volta imitato l’arte e il comico genovese si dimostra uno degli esempi più funzionanti da questo punto di vista. Grillation del Te la do io l’America! è diventato realtà.

© Marco Vignolo Gargini

[1] http://marteau7927.wordpress.com/2012/12/03/oscar-wilde-la-decadenza-della-menzogna-5/

[2] http://www.corriere.it/politica/12_maggio_30/casaleggio-regole-mov-5-stelle_9e8eca9c-aa1a-11e1-8196-b3ccb09a7f99.shtml



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