Non è una novità assoluta, ma ora che c’è anche l’ufficialità ci sono basi più concrete sulle quali fare i conti: con un post sul suo blog, piattaforma online alla base del Movimento, il comico genovese Beppe Grillo ha sciolto ogni residua riserva e annunciato che il Movimento 5 Stelle si presenterà alle prossime elezioni politiche. Lo farà qualunque sia la legge elettorale in vigore in quel momento (probabilmente nel 2013, tenuta del governo Monti permettendo) e correndo da solo, avendo già dichiarato fermamente la propria intenzione di rinunciare in partenza – come per altro sempre fatto finora nelle consultazioni regionali e comunali – a qualsiasi ipotesi di alleanza o apparentamento.
Ancora nessun accenno di programma ma solo qualche indicazione generica: sì ai referendum propositivi senza quorum, obbligatorietà della discussione delle leggi popolari in Parlamento con voto palese, votazione diretta dei candidati. Questi ultimi saranno votati in rete, ha ribadito il leader M5S, strumento che rimarrà centrale durante tutto il mandato degli eventuali eletti sia come supporto ai rappresentanti grillini che come garanzia del rispetto del programma presentato agli elettori. Il MoVimento, inoltre, è intenzionato a non prendere un solo euro dallo Stato rinunciando del tutto ai rimborsi elettorali, come già sperimentato alle ultime elezioni regionali nei territori in cui finora è riuscito a far eleggere almeno un suo rappresentante.
Non solo: se almeno un deputato o un senatore a 5 stelle dovesse riuscire ad entrare in Parlamento proporrà l’abolizione di ogni contributo diretto e indiretto ai giornali. Forse perché, dopo la vittoria a Parma e in 3 Comuni del nord (Sarego Vicentino, Mira e Comacchio) e le recenti proiezioni di voto nazionali che darebbero i grillini addirittura al 20%, secondo partito d’Italia, per “il M5S è diventato il mostro da abbattere. Ogni problema del paese viene in secondo piano rispetto a una guerra mediatica che sta assumendo proporzioni così gigantesche da farla apparire ridicola”.
“Non dico nulla di nuovo, ma è opportuno ribadirlo. Le elezioni si possono vincere o perdere, in realtà in Italia si pareggiano da sempre, sono elezioni truccate. Vincono tutti, si spartiscono rimborsi elettorali, testate giornalistiche, canali televisivi, banche, concessionari. Tutto. Il MoVimento 5 Stelle partecipa per vincere e vincerà in ogni caso. Sia nel caso straordinario che venga chiamato a responsabilità di governo sia che, come forza di opposizione, faccia da sentinella per i cittadini”.