Beppe Grillo sulla cittadinanza ai figli degli stranieri

Creato il 24 gennaio 2012 da Candidonews @Candidonews

Beppe Grillo dice la sua sulla cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia:

Dal blog.
La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della “liberalizzazione” delle nascite.

Questa la normativa vigente:

La L.92/91, che si basa sul principio dello ‘ius sanguinis”, prevede in estrema sintesi tre
modalità per l’accesso alla cittadinanza per coloro che sono di origine straniera: per nascita,
per naturalizzazione e per matrimonio. In relazione alla prima ipotesi è cittadino per nascita
chi è nato da cittadini italiani; se i genitori stranieri sono diventati cittadini italiani, anche il
figlio minore convivente diventa cittadino italiano. In base allo stesso principio dello ‘ius
sanguinis’, se il minore è nato in Italia ma i genitori non sono cittadini italiani, il figlio non
acquista la cittadinanza italiana, e può diventare cittadino italiano solamente dopo il
compimento del 18° anno di età e con la dimostrazione di avere risieduto regolarmente ed
ininterrottamente sino al compimento della maggior età.

Detta così, l’uscita di Grillo, sembra solo una affermazione cerchiobottista e qualunquista in quanto non si espone chiaramente in un parere definitivo ma da solo ‘contro’ a chi è a favore ed a chi è contrario alla cittadinanza per i nati in Italia.

Perche non esprimere un parere chiaro? Sono curioso di sapere cosa diranno i ‘suoi’, per giustificare anche questa uscita infelice.


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