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Berlinale 2013 – Forum: Je ne suis pas mort

Creato il 11 febbraio 2013 da Masedomani @ma_se_domani

Immaginate una sera di coricarvi con un forte malessere e di svegliarvi la mattina seguente nel corpo di un altro. lo so, state per alzare gli occhi al cielo e vi stanno tornando alla memoria numerose pellicole per adolescenti proposte a cadenza regolare negli anni passati, a partire da “Big” con protagonista un Tom Hanks tanto smilzo da sembrare impossibile sia la stessa persona di oggi, o il classico degli anni ’90 “Nei panni di una bionda”  o ancora il ben più recente “Camille Redouble” visto qualche mese fa al 65. Festival di Locarno.

Forte di un soggetto che lascia ampio spazio alla fantasia degli sceneggiatori e che al contempo permette al pubblico di divertirsi e ridere spensierato, questa versione propone una variante più drammatica, ma non meno divertente: l’anima del colto filosofo trasla nel corpo del giovane ed ambizioso studente la cui anima fa perdere le proprie tracce, mentre e il corpo del primo è sicuramente non recuperabile.

Je ne suis pas mort | I'm Not Dead by Mehdi Ben Attia

© Michaël Crotto / Mercredi films

Questa pellicola è stata la vera sorpresa del terzo giorno di festival offrendoci l’occasione di incontrare un attore già apprezzato in passato; la conferma che il ragazzo sia talentoso; e un registro in costante movimento in grado di intrattenere col sorriso il pubblico. Esatto, una sottile ironia ci accompagna dall’inizio alla fine senza mai sopraffare il lato più serio che grazie al cielo non si trasforma mai in triste o strappalacrime.

Rapporti famigliari tesi, problemi economici e senso d’inadeguatezza sono ben chiari, talvolta non è necessaria neppure una frase, gli sguardi o le situazioni della durata di una inquadratura sono sufficientemente eloquenti. Voglia d’integrazione e riscatto, di ambienti più stimolanti, di visibilità, di denaro e soprattutto di amore sono la naturale conseguenza e il perfetto pretesto per coinvolgerei tutti ad di la e al di qua dello schermo.

Con la curiosità sempre ai massimi livelli, seguiamo questo intrepido ragazzo di origini algerine che, superato l’iniziale shock, si arrende al fatto che non sia una buona idea sbandierare al mondo lo “scambio di anime” (interpretabile solo come un attacco di follia tale da meritare una camicia di forza) e decide di non solo accettare la nuova situazione ma di volgerla a proprio favore

:)

Je ne suis pas mort | I'm Not Dead by Mehdi Ben Attia

© Michaël Crotto / Mercredi films

Vivere in ambienti più stimolanti, essere notato, avere un po’ di denaro e soprattutto trovare l’amore sono le forze che spingono Yacine a  sedurre pian piano tutti, sullo schermo gli affetti più cari e in sala il pubblico. In poco meno di due ore comprendiamo come sia riuscito un titolo non del concorso principale a riempire tutte le proiezioni. L’opera è garbata, intelligente, guida lo spettatore e  stimola la sua fantasia dandole spazio per piccole e libere interpretazioni.

Intrigante, appassionante, divertente, poetico e vitale, “Je ne suis pas mort” speriamo superi presto i confini nazionali. Vedere per credere!


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