Il programma della Berlinale 2013 è lì. Sta sul tavolino e fa finta di niente. Quando giro lo sguardo, mi fa la linguaccia. È che lo sa, il programma della Berlinale, che io sono lo sconfitto.
Dentro ci sono centinaia di film, separati nella categoria film in competizione, Panorama, Generation, Forum e altre. Sono giorni che lo studio il programma della Berlinale, che provo a capire le sue mosse. Ma lo so io e lo sa lui. Non sarò io il vincitore.
Ma ci provo. Il mio metodo è semplice: scorro il programma una prima volta, leggo le descrizioni di tutti i film, anche i corti; a volte, vado a scoprire cosa ha fatto il regista prima di quel film, com’è quell’attore, lo sceneggiatore ha scritto qualche altra cosa?
Leggo tutto e mentre leggo segno con tre croci il film che devo assolutamente vedere, con due croci quello che devo provare a vedere e con una croce quello che merita una seconda considerazione. Poi lascio passare qualche giorno e rivedo tutto. Quello che vedi nell’immagine (prodotta dall’applicazione web della Berlinale) non è un’opera astratta, ma la distribuzione temporale delle proiezioni dei film che andrò a vedere. Cioè proverò, perché qui accaparrarsi i biglietti è una guerra, click.
Ci sono quelli che combattono con armi convenzionali. Si svegliano alle 6, alle 8, armati di caffè e cappuccino sono già in fila a Potsdamer Platz, o alla Haus der Berliner Festspiele, e pazientano. Passano ore e loro pazientano. La pazienza è l’arma segreta: non chiacchierano, non leggono, non respirano, no: pazientano.
Poi ci sono i cyber-cineasti, quelli che aspettano davanti allo schermo del computer, stanno lì, con, che ne so, il gatto sulle gambe, la televisione accesa, o dicono “sì sì” alla fidanzata, ma in realtà sono concentratissimi: aspettano che l’icona per acquistare un certo film si accenda e… zacchete, cliccano velocissimi sui film appena diventati disponibili. Una strage fanno.
E infine, ci sono gli imbattibili, che non esitano a usare armi di distruzioni di massa. Li noti subito, perché si muovono in gruppo e lo sai che il gruppo è grande almeno il doppio. Perché alcuni sono ai cinema, altri alle rivendite, altri al computer. Non c’è scampo per nessuno.
Quest’anno alla Berlinale proverò a vedere 29 film. So già che non ci riuscirò a vederli tutti e a vedere esattamente quelli che volevo vedere. Ma, comunque, non si sai mai che succeda il miracolo: seguimi, ché nei prossimi giorni bloggherò quasi-live dalla Berlinale. E vedremo se alla fine ne uscirò vittorioso.
Dimenticavo, la lista dei 29 film è questa qui:
- Yi dai zong shi (The Grandmaster)
- W imie…(In the Name of)
- PARADIES: Hoffnung (PARADISE: Hope)
- Rock the Casbah
- Je ne suis pas mort (I’m Not Dead)
- Burn it up Djassa
- Silvi (Silvi – Maybe Love)
- Gloria
- Grzeli nateli dgeebi (In Bloom)
- Obrana i zastita (A Stranger)
- Lose Your Head
- Something in the Way
- I aionia epistrofi tou Antoni Paraskeua (The Eternal Return of Antonis Paraskevas)
- Interior. Leather Bar
- Kopfüber(UPSIDEdown)
- Obrana i zastita (A Stranger)
- Berlinale Shorts Competition
- Computer Chess
- Krugovi (Circles)
- Echolot
- AninA
- Out in Ost-Berlin – Lesben und Schwule in der DDR (Out in East Berlin – Lesbians and Gays in the GDR)
- Jîn
- Tough Bond
- Habi, La Extranjera (Habi, the Foreigner)
- Deshora (Belated)
- Das merkwürdige Kätzchen (The Strange Little Cat)
- Will You Still Love Me Tomorrow?
- Kashi-ggot (Fatal)
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