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Berlinale 2014 – In concorso ’71

Creato il 08 febbraio 2014 da Masedomani @ma_se_domani

Prima o poi doveva capitarci un film che non fosse curioso, con buoni spunti di riflessione, innovativo, e che avesse un soggetto inflazionato e aver superato le prime 48 ore di Festival indenni dalla stroncatura ė stato un ottimo traguardo. Ora però dobbiamo prendere coraggio e, cercando di non infierire ulteriormente sul malconcio Gary, protagonista della storia, ci concentriamo sulla debole sceneggiatura e sugli altri difetti di questo film.

Jack O'Connell in una scena del film '71 diretto da Yann Demange

Jack O’Connell in una scena del film ’71 diretto da Yann Demange

Torniamo in Irlanda, torniamo indietro sino all’anno 1971, torniamo nella città di Belfast, torniamo a parlare di un conflitto che dura da tempo immemore e di cui non comprendiamo a pieno le motivazioni e non condividiamo metodi e risultati. Gary ė un giovane soldato, una delle tante reclute inglesi spedite al confine con il “nemico”. Durante uno scontro finito male, viene lasciato indietro dai compagni complice una brutta sassaiola. Spaesato e ferito, il ragazzo deve cercare di sopravvivere e uscire da quel quartiere ostile in cui chiunque vuole fargli la pelle. Sarà una lunga notte durante la quale scopriremo che anche i “ribelli” son divisi fazioni, le leggerezze che anche chi armato di soli buoni propositi può compiere e la paura che attanaglia la gente comune.

In ’71 è raccontata una storia già vista, facendo leva sul lato umano, sul sentimento e sulla dignità, e anche questo ė già stato mostrato molte volte nello stesso modo di oggi. La fotografia ė sbiadita, ingiallita, sgranata a mo’ di pellicola vecchia di quarant’anni, e anche questo ė un escamotage piuttosto inflazionato. Il cast ė solido, ma nessuno brilla al punto di poter parlare di recitazione memorabile, e già dopo qualche ora iniziamo a dimenticare parti rilevanti di quanto visto.

Vissia Menza

 Jack O'Connell in una scena del film diretto da Yann Demange

Jack O’Connell in una scena del film ’71 diretto da Yann Demange

La sofferenza di Gary non ci coinvolge sino a quando le ferite non si conteranno più, anche se sorge il dubbio che l’insofferenza oramai sopraggiunta stesse giocandoci un tiro mancino. Dobbiamo, infatti, dare atto al regista che per lo meno è riuscito a non  farci assopire.

Questa era la prima volta che il giovane Yann Demange, emerso proprio qualche anno fa dal Talent Campus della Berlinale,  portava al concorso internazionale un suo lavoro e la qualità è davvero alta_ molta l’attenzione prestata ai dettagli e il cast è composto da veri professionisti. Elementi non scontati, che contribuiscono a mantenere un ritmo non incalzante ma costante e, alla fine, a far scorrere il film senza intoppi sino all’epilogo. Quindi, voto insufficiente, ma con buone prospettive di crescita: opera di cui non sentiremo la mancanza.

Jack O'Connell in una scena del film '71 diretto da Yann Demange

Jack O’Connell in una scena del film ’71 diretto da Yann Demange


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