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… I primi venti minuti di Innocent Saturday sono tesi. Avvincenti. Seguiamo con una telecamera a spalla la corsa continua di Valery, che ha appena realizzato che il reattore della centrale nucleare di Chernobyl sta per saltare. È notte. Invece di scappare, si dirige diritto verso la centrale per verificare se l’incredibile stia realmente accadendo. Entra negli uffici. Di nascosto ascolta le conversazioni dei capi, pensa, capisce. E riprende a correre, Valery: corre in città per rivelare il segreto alla gente che gli è vicina, o almeno così crediamo noi. Invece la storia prende una piega inaspettata, surreale… Già quasi in piedi, pronti a lasciare la poltrona del cinema, ci esplode in faccia la leggerezza di Valery nel sottovalutare il disastro, la stessa dei suoi amici, dei capi della centrale e quella del governo Russo. Innocent Saturday è forse un film noioso, non riuscitissimo, ma efficace nell’intento del regista. Assolutamente da vedere nel caso stiate pensando a una vacanza a Chernobyl…
Esco dal cinema rimosso dentro, faccio la mia vita, giro per Berlino, e, infine, mi infilo nel Cubix di Alexanderplatz: proiettano Vampire. Mi ha deluso questo film, non c’è che dire. Credevo Vampire fosse un film più profondo, realizzato con più cura, con attori migliori. Invece la storia, che pure ha degli spunti interessanti, si svolge senza intaccare più di tanto lo spettatore. Sì, deluso. A me che piacciono le storie di vampiri…
Per fortuna, stasera mi attende “The Future“. Ecco, io da questo film, cioè da Miranda July, voglio essere stupito, voglio essere portato via…
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