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Berlino: le foto che parlano

Creato il 11 giugno 2010 da Sara

Berlino: le foto che parlano
Questa foto mi sembra più significativa di tante parole perchè sintetizza visivamente la tragedia  di Berlino nel XX secolo: la prima serie di mura basse è quel che resta delle fondazioni della Gestapo, il secondo muro più alto dietro è il simbolo più potente ed evocativo della Guerra Fredda, quel Muro lungo 160 km costruito fra Berlino est e Berlino ovest nel 1961,  fino al 1989 ha non solo simbolicamente, ma concretamente tagliato in due un paese, l'anima di una nazione, una città, famiglie e uomini. L'imponente edificio sullo sfondo, ora sede del Ministero delle Finanze è stato prima la sede della Luftwaffe, la terribile areonautica militare nazista diretta dall'altrettanto terribile Hermann Goering per poi diventare la sede del Partito Comunista durante gli anni della divisione. Questo luogo e l'area intorno, le due immense  cicatrici storiche di Berlino, il nazismo e la divisione, cicatrici che sono voragini, è  stato chiamato La Topografia del Terrore perchè qui sorgevano le istituzioni più temute del Terzo Reich, il quartiere generale della Gestapo, il comando centrale e il servizio di sicurezza delle SS.
Berlino: le foto che parlano
Dietro il superbo Reichstag di Norman Foster un bel punto panoramico sul fiume, ma l'acqua trasparente è in realtà ancora rossa di sangue per coloro che hanno  tragicamente  tentato di passare a nuoto da una riva all'altra, due sponde, due realtà totalmente diverse, due mondi senza possibilità di incontro. Più luoghi a Berlino ricostruiscono la storia del Muro e della divisione, commemorano le sue vittime, dalla Haus am Checkpoint Charlie al Gedenkstaette Berliner Mauer al Monumento per le Vittime del Muro.
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"Quando si cominciano a bruciare dei libri, si finisce col bruciare degli uomini". Quasi un secolo più tardi le polemiche parole del poeta ebreo tedescho Heinrich Heine si riveleranno  drammaticamente premonitrici: in Bebelplatz, il primo rogo di libri "degenerati"  il 10 maggio 1933.

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E'  quel che resta della vecchia sinagoga, la più grande della Germania, profanata nel pogrom del 1938, la cosiddetta Kristallnacht, ridotta dai nazisti a magazzino e poi quasi completamente distrutta dalle bombe alleate nel '43. Dietro, la Neue Synagoge totalmente ricostruita in stile moresco-bizantino secondo l'originale del 1866 con la sua scintillante cupola dorata.
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un muro crivellato. Non è stato distrutto, non è stato restaurato, racconta la sua storia ed i suoi buchi.Berlino: le foto che parlano
Qui ha abitato.........Davanti a molte case, davanti a tanti androni, per terra, incastonate sul selciato delle targhe in ottone con dei nomi, data e luogo di deportazione, data e luogo di morte. Sono quadrati minuscoli, camminando ci metti i piedi sopra e spesso non li vedi nemmeno. In Germania vivevano 560.000 ebrei, poi è stata Judenfrei, senza ebrei. Qui ha abitato.......
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E' possibile ricostruire in un museo l'altare di Pergamo o l'immensa Porta del Mercato di Mileto? Si, l'ho visto nello stupefacente Pergamon Museum. E' possibile incantarsi davanti alla bellezza di una collana o delle statue che hanno "solo" 4000 anni di storia? Si, l'indirizzo  eccezziunale veramente è sempre lo stesso, Pergamon Museum.
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Ecco le prime impressioni a botta calda di Berlino, città assolutamente straordinaria.
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